ROMA. “Il business sulla pelle delle vittime della strada deve finire”. A parlare è il presidente dell’Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada Onlus, Alberto Pallotti, a seguito dello scandalo scoppiato nell’avellinese che ha portato all’arresto del legale Maria Virginia Cantone.
Stando a quanto si apprende da una prima ricostruzione fornita dal sito web “Occhio di Napoli”, la donna, già nota alle forze dell’ordine per essersi “spacciata” in passato per sorella del presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione, Raffaele Cantone, sarebbe finita in manette con l’accusa di truffa ai danni di quattro persone nel napoletano che hanno sostenuto, a vario titolo, di essere state raggirate dall’avvocatessa. In particolare, a denunciare la Cantone è stato un cittadino di Marano di Napoli, che, in un incidente stradale spaventoso avvenuto a Giugliano nel 2012, perse la moglie. In relazione al risarcimento danni legato sia alle lesioni subite che al decesso della coniuge, l’uomo si rivolse alla 53enne di Cervinara. Le indagini del P.G., svolte dalle fiamme gialle, hanno confermato che la professionista “mediante artifizi e raggiri, nonché approfittando dello stato di salute dei propri clienti, si faceva consegnare, in più occasioni, titoli bancari per l’importo complessivo di euro 264.000 motivandoli con l’apertura di libretti vincolati, intestati ai figli minorenni, così come disposto dal giudice tutelare”. In realtà l’avvocato avrebbe provveduto a versare tali titoli sui propri conti correnti.
Dati emersi chiaramente dagli accertamenti bancari, gli stessi che hanno reso noto anche l’utilizzo di tali fondi: acquisto di un immobile e due autovetture. Patrocinio infedele, falso materiale, truffa, circonvenzione di persone incapaci ed appropriazione indebita: sono questi i reati contestati alla donna affidata alla sezione femminile della casa circondariale di Avellino. “L’Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada crede fermamente che queste azioni delinquenziali da parte degli avvocati non siano casi unici – afferma il presidente Alberto Pallotti in una nota stampa -. Per questo motivo, invitiamo tutti quelli che hanno subito truffe da parte di avvocati, in relazione alla morte o ferimento dei propri cari, a contattarci, anche in forma anonima. Questa è la dimostrazione che essere seguiti da un’ associazione è fondamentale. Solo una vittima può aiutare un’altra vittima”.