ASSOCIAZIONE ITALIANA FAMILIARI E VITTIME DELLA STRADA ODV (AIFVS)
COMUNICATO STAMPA
Pietro Genovese concorda in appello 5 anni e 4 mesi. Il presidente Alberto Pallotti: «Non farà un giorno di carcere, siamo amareggiati. Così torniamo indietro di anni»
«Cinque anni e 4 mesi dopo gli 8 anni concessi in appello significa non fare un giorno di carcere. Questa sentenza significa una cosa sola: all’interno dei tribunali l’incidente stradale viene trattato come era trattato prima della riforma, giustificando la strage stradale con giustificazioni del tipo “è stato un incidente”. Stiamo tornando indietro al passato, sia per numero di incidenti che per la mentalità». Così Alberto Pallotti, presidente dell’Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada Onlus, dopo la sentenza nei confronti di Pietro Genovese, il giovane romano che investì e uccise due 16enni la notte del 21 dicembre 2019 in Corso Francia, a Roma.
In primo grado Genovese era stato condannato per omicidio stradale plurimo a otto anni con il rito abbreviato. In appello ha concordato una condanna a cinque anni e quattro mesi. I giudici hanno ratificato l’accordo tra la difesa e la Procura generale. Questo chiude la vicenda giudiziaria, rendendo definitiva la pena inflitta.
«Nonostante gli sforzi della nostra associazione, che si è costituita parte civile fino in appello, e nonostante gli sforzi profusi dall’avvocato Walter Rapattoni, che ci ha patrocinato come parte civile, non siamo riusciti a opporci e vederci ascoltati nelle nostre richieste, e il giudice ha concordato questa pena mite», continua Pallotti. «Rimane l’amarezza perché, dopo aver tanto lavorato per arrivare a pene giuste, poi non vediamo la giusta applicazione nei tribunali della legge dell’omicidio stradale. Abbiamo lavorato tanto per arrivare a far considerate certi incidenti stradali come “volontari”, ma vediamo che il tessuto sociale poi rigetta queste norme del nostro codice, che poi non trovano applicazione. E allora dobbiamo tenerci anche la strage stradale. Poi, però, non lamentiamoci», conclude Pallotti.
Per info:
Biagio Ciaramella, vicepresidente AIFVS, tel. 330/443441
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