Morte di Alessandro Mineo, il presidente Pallotti: “Il corpo sarà restituito alla famiglia”. Cinque anni fa l’incidente in cui perse la vita Mimmo Crisafulli: la testimonianza drammatica di suo padre Pietro

COMUNICATO STAMPA 06/03/2022 DELL’ASSOCIAZIONE UNITARIA FAMILIARI E VITTIME ODV Morte di Alessandro Mineo, il presidente Pallotti: “Il corpo sarà restituito alla famiglia”. Cinque anni fa l’incidente in cui perse la vita Mimmo Crisafulli: la testimonianza drammatica di suo padre Pietro «In seguito alla nostra istanza di dissequestro della salma di Alessandro Mineo, presentata al Procuratore Capo della Repubblica presso il Tribunale di Catania, ci è giunta risposta che lunedì 7 marzo sarà effettuata l’autopsia. Non c’è stato nessun ritardo, serviva solo del tempo per nominare i consulenti. Dopo quella data, finalmente, il corpo dello sfortunato Alessandro sarà restituito alla famiglia, che potrà darne degna sepoltura». Sono queste le parole di Alberto Pallotti, presidente dell’AUFV, Associazione Unitaria Familiari e Vittime ODV, in riferimento alla notizia dell’imminente dissequestro della salma di Alessandro Mineo, il giovane che ha perso la vita in un incidente stradale la scorsa settimana a Catania. Alessandro era in sella al suo scooter quando è stato travolto da una gazzella del nucleo radiomobile dei carabinieri che, secondo le prime ricostruzioni, si sarebbe scontrata prima con una Smart e poi avrebbe finito la sua corsa sullo scooter di Alessandro, che era fermo al semaforo rosso. «Spesso si sottovaluta il valore che ha l’estremo saluto. Spesso si pensa che sia un atto rimandabile, superfluo, quasi inutile», ha aggiunto Pallotti, «sono riuscito a interagire con la famiglia in questo triste momento e ho sentito quanto fosse importante per loro poter dare l’ultimo saluto alla salma di Alessandro». «Ora abbiamo una data», ha continuato Pallotti, «speriamo sia l’ultima di questa prima fase che deve essere chiusa. La procura di Catania si è dimostrata attenta e solerte nella risposta che ci ha dato, segno di grande rispetto per la nostra opera sul territorio. Mi auguro adesso che ci si possa concentrare sulla ricerca della verità e sapere cosa è successo quella maledetta sera. Cercheremo di affiancare la famiglia nel procedimento e speriamo che sia fatta giustizia». Soddisfatto per la notizia Pietro Crisafulli, responsabile per la Sicilia dell’AUFV, che riunisce tre associazioni: l’AIFVS, Associazione Familiari e Vittime della Strada ODV, l’Associazione Unitaria Familiari e Vittime e l’AMCVS, Associazione Mamme Coraggio e Vittime della Strada ODV. «Finalmente la famiglia di Alessandro potrà celebrare il funerale», ha detto, «sono stato vicino a tutti loro in questi giorni. So che cosa provano, poiché da cinque anni io stesso sto scontando un ergastolo del dolore». Cinque anni fa, infatti, Pietro Crisafulli ha perso suo figlio Mimmo, investito da una macchina a un incrocio di Catania. Da allora, non si è mai ripreso dal dolore, che ha anche espresso in una canzone, N’ergastolo e Dolore, cantata dal fratello di Mimmo. «Domani, 6 marzo, saranno cinque anni da quando Mimmo non c’è più», dice Alberto Pallotti, esprimendo vicinanza a Crisafulli, «cinque lunghissimi anni nei quali è successo di tutto. La giustizia italiana è stata vergognosa nel caso Crisafulli, liquidato purtroppo con un facile patteggiamento. L’unica imputata ha potuto usufruire di concessioni che sono apparse come veri e propri regali da parte della Procura e del Tribunale di Catania: 5 mesi e 10 Giorni per la morte di un ragazzo di 24 anni, padre di due bambini, sono un insulto alla collettività». Il presidente Pallotti e la sua associazione sono sempre stati in prima linea per sostenere la famiglia Crisafulli «che non ha mai mollato – ha ricordato Pallotti – e la sua determinazione ha consentito di ricorrere alla Corte di giustizia europea, che ha dichiarato ammissibile il ricorso. Sarà discusso a breve e speriamo che qualche giudice a Strasburgo capisca che non si può patteggiare con la morte, sottraendo un giusto processo al popolo, come previsto dalla Costituzione». Ha poi concluso il presidente Pallotti: «Noi grideremo sempre: “No al Patteggiamento in caso di omicidio”. Il caso di Mimmo è uno degli ultimi procedimenti giudicato con la vecchia normativa, che prevedeva pene irrisorie, ma anche se fosse stato riconosciuto l’omicidio stradale, questo sarebbe servito a poco, vista l’applicazione sistematica dei patteggiamenti che sviliscono tutto l’impegno profuso in questi anni. Oggi ci stringiamo attorno a Pietro Crisafulli e alla sua famiglia e gli promettiamo che l’associazione sarà sempre al suo fianco per avere giustizia per Mimmo». Quanto a papà Pietro, nessuno potrà mai risarcirlo del terribile dolore che continua ad affliggerlo: «Sono trascorsi cinque anni dall’omicidio di mio figlio Mimmo, da allora vivo il mio ergastolo di dolore, il suo ricordo è sempre nel mio cuore», dice, «basta morti sulle strade, basta omicidi senza giustizia, legislatori fate qualcosa di concreto, non ci lasciate nella disperazione più disumana. È inaccettabile la morte di un figlio, ti senti vuoto dentro, molto spesso penso al suicidio. Chi uccide deve andare in galera, come ci va chi ruba». Per ricordare Mimmo Crisafulli, a Catania saranno celebrate due messe: una domenica 6 marzo, al cimitero davanti alla sua lapide, con lancio di palloncini, e l’altra il 7 marzo, alle 18, alla chiesa di Santa Maria del Carmelo alla Barriera. Il torneo Crisafulli, invece, si svolgerà presso il campo comunale Seminara Paratore, sabato 12 marzo.
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