Omicidio stradale, cosa stiamo aspettando? Solo con l’omicidio stradale si possono ridurre le vittime della strada. Ne è convinta la presidente dell’Associazione Lorenzo Guarnieri Onlus (che prende il nome da un giovane fiorentino ucciso da un pirata della strada), fra i promotori della proposta di legge appena approvata dalla Commissione Trasporti della Camera. Il testo dovrà passare, forse in autunno, in Commissione Giustizia, per introdurre il nuovo reato nel Codice Penale.
“Oggi non c’è alcuna pena per chi uccide guidando in condizioni alterate, a meno che non si consideri pena lo svolgimento di qualche ora di volontariato – ci spiega la signora Stefania Guarnieri. Un omicida non va in carcere nemmeno un giorno e, dopo qualche tempo, riprende la patente e continua a guidare. Noi chiediamo semplicemente giustizia. Siamo convinti che una pena carceraria certa, seguita da un periodo di riabilitazione, e il ritiro definitivo della patente potranno essere deterrenti importanti per evitare che altri innocenti, spesso giovanissimi come nostro figlio, perdano la vita sulla strada. Prova ne è il fatto che i paesi che hanno già introdotto l’omicidio stradale, come la Gran Bretagna, sono anche quelli in cui si registra una più bassa mortalità stradale”.
“Secondo noi – continua Guarnieri – la via più semplice per garantire la certezza e l’adeguatezza della pena è proprio introdurre un nuovo reato che si chiama ‘omicidio stradale’ e che si identifica come un omicidio con dolo eventuale. Gli omicidi stradali compiuti da persone ubriache e/o drogate non hanno nulla di casuale né di imprevedibile: quindi non sono colposi. Al contrario è assai prevedibile che guidare sotto effetto di alcol sostanze stupefacenti provochi danni irreparabili: questa è una situazione di dolo eventuale”.
Voi proponete il minimo di 8 anni solo per chi guida sotto effetto di alcol o stupefacenti o per qualunque pirata della strada?
“La nostra proposta è estesa a tutti i casi: anche chi scappa dal luogo della violenza sarà automaticamente considerato sotto effetto di alcol o droghe. Così verrà meno la convenienza a scappare che esiste con le leggi attuali: oggi molto spesso l’omicida scappa e si consegna alla polizia solo quando i segni della sbornia o dello sballo non ci sono più, per ricadere nell’omicidio colposo semplice, che prevede pene ancora più basse dell’aggravato. Ci auguriamo che limite di 8 anni non venga assolutamente abbassato [in Commissione Giustizia, N.d.R.], perché è il valore minimo per riuscire a cambiare la situazione attuale di completa impunità”.
Prima di arrivare all’esame del Parlamento, la proposta di legge ha raccolto in pochi mesi 50mila firme. “Oggi ne abbiamo 80mila, sul sito www.omicidiostradale.it è sempre possibile firmare”, conclude Stefania Guarnieri.
http://www.west-info.eu/it/omicidio-stradale-cosa-stiamo-aspettando/