Coordinanento Roma Ciclabile / Comunicato stampa del 26 Giugno 2016

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Coordinanento Roma Ciclabile / Comunicato stampa del 26 Giugno 2016

Ass. Blue & Green (fed. F.I.E.),
Ass. Consorzio Monte Bocca Leone,
A.D.P. Ass. Diritti Pedoni,
Biciebike,
CENSIS Centro Studi Investimenti Sociali,
ASD Circolando Idee in Movimento,
CAI Club Alpino Italiano Roma,
Comitato ciclabile nomentana subito!,
Conf. Naz. artigianato e piccola media impresa CNA Roma,
Coop. Articolo Uno,
Cycom FAO Staff,
CSI Centro Sportivo Italiano,
Dip. Ingegneria civile, edile, ambientale (DICEA) Univ. Di Roma “Sapienza”,
eAdessoPedala,
FCI Federazione Ciclistica Italiana Lazio,
FIAB Roma Naturamici,
FIAB Roma OstiainbiciXIII,
FIAB Roma Ruotalibera,
Movimento Pedalando Uniti x Roma Ciclabile,
ASD Gruppo Sport e Natura,
Insieme per l`Aniene,
Istituto Nazionale di Urbanistica INU Lazio,
Italia Nostra Lazio,
ISFORT Istituto Sup. di Formazione e Ricerca per i Trasporti,
Gruppo MTB Pedalando ASD,
APSSD Ricrea,
UISP Comitato di Roma,
UPTER Univ. Popolare dello Sport,
VediRomainbici,
WWF Lazio

Il Coordinamento Roma ciclabile aveva scommesso sul sindaco Marino per rendere Roma ciclabile. Purtroppo i fatti ci stanno smentendo. E non per carenza di risorse. Ma per incapacità o non volontà di chi avrebbe il compito di realizzare le cose previste nel programma stesso del sindaco. E il sindaco Marino purtroppo non vede o non intende intervenire. Due cose aveva promesso qualche mese fa, per tentare di superare i primi due anni di inattività: un vero ufficio biciclette e una cabina di regia, perché molte delle cose che servono sono di competenza di diversi dipartimenti, Proposte organizzative, adottate da tutte le città evolute, che non richiedono risorse finanziarie. Nessuna delle due cose è stata fatta.
Abbiamo messo a disposizione dell’amministrazione la nostra esperienza di associazioni, senza contropartite. Ma la nostra partecipazione in realtà si è tradotta finora in molta comunicazione istituzionale, scarso ascolto e pochissime occasioni di confronto. Le decisioni vengono prese altrove.
Il risultato è che Roma finora è ferma.
Non abbiamo più fiducia in questa amministrazione, per quanto riguarda il suo impegno a favore della ciclabilità urbana. Non ha dato prova di credibilità e per questo motivo, a meno che non cambi radicalmente e rapidamente, ci dichiariamo fuori da qualsiasi rapporto nei suoi confronti.
In appendice, ricordiamo i fatti. Delle bikelanes programmate, che si disegnano con la vernice sull’asfalto, con opere minime quindi, finora ci sono soltanto 700 metri su via Portuense, eredità di programmi della passata giunta. Marino ne aveva promesso molti km, nei primi 100 giorni da Sindaco. Le rastrelliere per le bici nelle scuole non ci sono ancora. Quelle che vediamo in giro sono quasi sempre per iniziativa di volontari o di operatori privati intelligenti. I nuovi programmi, ad esempio per il giubileo, lasciano immaginare opere che non servono ai romani ma ai turisti, ottimo obiettivo se i romani, che vanno in bicicletta nonostante tutto, fossero già protetti.
Si potrebbero fare ancora molti esempi concreti. Per il tunnel di s. bibiana è stato elaborato un progetto che, per dare spazio alle bici, toglie spazio ai pedoni più che alle auto. E comunque non è ancora realizzato. Il bikesharing è ancora fermo. La ciclabile Nomentana, progetto ormai di molti anni fa, è finanziata solo a metà e intanto è decaduto il finanziamento previsto dalla regione Lazio per il prolungamento della ciclabile del Tevere verso Fiumicino. Nella manutenzione straordinaria delle strade, dove è obbligo di prevedere almeno una corsia ciclabile, si continua a fare finta di niente. I lavori per la Tiburtina sono quasi finiti e niente per le bici. Quelli di viale XXI aprile sono finiti e niente per le bici. La lista si potrebbe di molto allungare.
Anche la consulta dei cittadini sulla sicurezza stradale è ferma da cinque mesi.
L’intero Piano Quadro della Ciclabilità, approvato nel 2012 dall’Assemblea Capitolina, pure ripreso e solennemente confermato dal Piano Generale del Traffico di recente approvazione, giace dimenticato (non da noi!) nei cassetti…

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