IL VIDEO: https://youtu.be/7a-4uwdEoGA?t=2551
VIDEO / Intervista di Giuseppe e Concetta Santagada ( AIFVS Torino ) ad ENIGMA – LIBERI DI POTER SCOPRIRE / di Claudio Martino ( AIFVS Roma ) / 19.07.2015
La bella e pacata intervista, ripresa dal videomaker Gianluca DI BELLA (https://goo.gl/FOuZQB) per ENIGMA – LIBERI DI POTER SCOPRIRE (https://goo.gl/2AwXgf), inizia con il racconto dell’incidente stradale nel quale, il 21 ottobre 2002, perse la vita Alessandro, il figlio ventinovenne di Concetta e Giuseppe SANTAGADA.
Come spiegato, più dettagliatamente,
in una scheda pubblicata, a cura dello stesso Pino Santagada, su uno dei siti dell’Associazione italiana familiari e vittime della strada (http://goo.gl/FHjemH)
e in numerosi articoli di stampa (fra i tanti, http://goo.gl/LpbN1a),
ad uccidere il giovane Alessandro fu un ragazzo, ancora più giovane di lui (vent’anni) che, alla guida di una betoniera,
senza essere munito della patente specifica
e procedendo ad una velocità superiore a quella massima consentita a quel tipo di mezzo,
investì in pieno il veicolo con il quale il figlio di Pino e Concetta stava tornando a casa dal lavoro.
Ma nelle parole, negli sguardi e nei gesti dei coniugi Santagada non traspare odio, nei confronti di colui che ha distrutto la loro esistenza.
Le riflessioni, i passaggi psicologici attraversati, dopo la terribile perdita, sono narrati in un libro (che non ho avuto personalmente la possibilità di leggere) scritto da Pino: SENZA AMORE NON C’È VITA – SENZA VITA C’È AMORE (http://goo.gl/dWhpUH)… colpisce che nell’intervista Pino parli del figlio usando il tempo presente…
Concetta e Pino parlano poi della loro esperienza all’interno dell’AIFVS, di cui Giuseppe SANTAGADA è il responsabile per la sede di Torino.
Pino dà atto a Concetta che, se non fosse stato per lei, lui si sarebbe chiuso nel proprio dolore, senza mettere la sua tragica esperienza al servizio degli altri.
Concetta conferma: anche se ama poco parlare in pubblico, quella, fra i due, più determinata a portare avanti la battaglia sociale per le vittime della strada è lei.
Il discorso, alla fine, inevitabilmente cade sull’”omicidio stradale”: Pino non condivide l’opinione prevalente (o quella che lui ritiene essere l’opinione prevalente) all’interno della sua associazione.
La sua idea, per la verità condivisa da tanti soci, in primis Pina Cassaniti, in cui buona parte dell’AIFVS si riconosce, è che non serviva e non serve una nuova fattispecie di reato, essendo la legislazione attuale più che adeguata.
Il problema, secondo il responsabile di sede di Torino (http://goo.gl/RXnXbb), non sono le leggi, ma chi le deve far rispettare, in primis i magistrati, che troppo spesso assumono un atteggiamento eccessivamente “garantista”.
Molto interessante il dato fornito, al termine dell’intervista, sull’abisso fra quanto introitato, per contravvenzioni stradali, dal Comune di Torino, e quanto da questo speso per la sicurezza stradale.
19 luglio 2015
Claudio Martino, AIFVS Roma