Omicidio stradale, continua la battaglia legale di “Angeli sull’Asfalto”, sede affiliata AGUVS di Terme Vigliatore / Dichiarazioni di Lucilla BARBASINI / 15.06.2016

Omicidio stradale, continua la battaglia legale di “Angeli sull’Asfalto”, sede affiliata AGUVS di Terme Vigliatore / Dichiarazioni di Lucilla BARBASINI / 15.06.2016

A distanza di otto anni e mezzo da quella notte di Capodanno del 2008,

in cui a Furnari (ME) persero la vita Laura Aveni Banco e Giansimone Lipari, a causa di un incidente stradale, è arrivata la condanna in via definitiva da parte della Corte di Cassazione nei confronti del conducente del mezzo che investì la giovane coppia.

Enzo Italiano è stato condannato a 2 anni e 6 mesi per omicidio colposo plurimo, perché solo da pochi mesi è stato introdotto il reato di omicidio stradale.

I giudici della Suprema Corte hanno confermato la sentenza della Corte d’Appello di Messina, che aveva ridotto di un anno quella fissata dal giudice monocratico del Tribunale di Barcellona.

Tuttavia, né il tempo né la giustizia sono in grado di lenire il dolore di un genitore per la perdita del propri figlio.

A testimoniarlo è Lucilla BARBASINI,

madre di Laura e presidente dell’Associazione “Angeli sull’Asfalto”, sede affiliata AGUVS di Terme Vigliatore, che commenta la sentenza con po’ di amarezza:

Se da un lato mi soddisfa la conferma che sono Laura e Giansimone le uniche e vere vittime di questa tragedia e non altri come si è cercato di far credere, dall’altro mi sconcerta la dichiarazione che si tratti di una pena commisurata alla gravità del fatto commesso.

Come madre superstite, non posso che sentirmi oltraggiata da una tale affermazione. Per la giustizia italiana può valere così poco la vita di due ragazzi di 21 e 26 anni? Pare di sì.

Oggi il processo penale è terminato, ma come madre e come presidente di “Angeli sull’Asfalto” continuerò la mia battaglia, impegnandomi in prima linea per la riduzione degli incidenti stradali e perché nessuno debba percorrere lo stesso mio cammino di dolore per la perdita di un figlio, il mio stesso ergastolo.

Il mio pensiero va alle circa 35.000 vittime delle strade italiane, spesso giovani e giovanissime, che in questi 8 anni e mezzo sono morti non solo sull’asfalto, ma anche per la totale indifferenza nelle aule dei Tribunali di tutta Italia.

Le stragi stradali si combattono con la prevenzione, la sensibilizzazione, l’educazione al rispetto delle regole, ma soprattutto con il coinvolgimento di tutti e con la consapevolezza che gli incidenti sono una piaga sociale che va contrastata con ogni mezzo“.

FONTE: http://www.24live.it/127234-omicidio-stradale-continua-la-battaglia-legale-di-angeli-sullasfalto

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