Droga e alcool, ma è ancora il cellulare la prima causa degli incidenti al volante / Dichiarazione di Vanna SANTINATO DETOMI, responsabile dell’AIFVS-onlus per la provincia di Padova / 21.07.2016
Jimmy (Gianmarco Gabrieli) in un frame del video “Non ti accorgi che”
Link correlati:
– https://youtu.be/QVxkOfA4U5U
Si muore sulle strade e accade in molti modi:
sbalzati dalla macchina, sulle strisce pedonali, cadendo dalla bici, incastrati tra le lamiere di un camion, scivolando sull’asfalto.
Ma il dato che colpisce di più è l’aumento delle vittime di incidenti causati da pirati della strada e, soprattutto, il fatto che, nel 25 per cento dei casi in cui il responsabile viene individuato, questo risulta ubriaco o drogato.
La prima causa di sinistri, tuttavia, rimane l’uso del cellulare alla guida.
Un dramma, quello della guida sotto l’effetto di sostanze, denunciato dal brano “Non ti accorgi che”,
del rapper padovano Jimmy (nome d’arte di Gianmarco Gabrieli) interpretato in un video con la cantante Giorgia Gobbo (https://youtu.be/bjjOXw3zg7c).
«Non ti accorgi che… la vita scorre in te… non lasciarla andare… tu non farti fregare… tu sei il mio miglior amico… mentre bevi gli amici fanno il tifo… non sai quanto mi fai schifo… la vita è solo una non buttarla via… un giorno o l’altro saprò che sei morto… hai preso il volante… scegli cosa vuoi…» .
Un testo senza peli sulla lingua, così come decisamente forte e significativa è l’ambientazione del video,
che vede il rapper cantare legato ad una sedia dentro uno squallido capannone che fa da scenario ad un testo che denuncia innanzitutto un disagio.
«Si tratta di un modo di sensibilizzare sul problema,
particolarmente adatto ai giovani perché fa leva sui loro gusti musicali.
Di fronte alla scoraggiante indifferenza delle istituzioni e della società nei confronti di un problema che riguarda tutti, nessuno escluso, dobbiamo sottolineare l’attenzione di giovani che si distinguono per il senso civico ed il contributo a sostegno delle attività della nostra associazione» spiegano i dirigenti dell’Aifvs (Associazione italiana familiari e vittime della strada onlus) alla quale i due artisti hanno pensato di offrire il loro video.
L’attività principale dell’Aifvs è
di concorrere all’educazione civica e stradale nelle scuole e di sensibilizzare gli adulti,
organizzando manifestazioni ed incontri, così il rap è visto come un ottimo strumento da usare nell’attività con i ragazzi, soprattutto nel corso degli incontri nelle scuole.
«Ogni giorno sulle nostre strade muore una decina di persone», spiega Vanna Santinato Detomi, responsabile dell’Aifvs della provincia di Padova.
«Sono vittime che non fanno notizia perché il racconto si disperde nelle pagine dei quotidiani e nei tg delle varie regioni. Si suppone erroneamente che tutti, o quasi, questi morti siano colpevoli, invece spesso sono vittime innocenti di chi non ha rispettato le regole della circolazione o del buon senso, mettendosi alla guida in maniera sbagliata, dopo aver abusato di alcol o droga.
Anche per questo siamo grati ai due artisti che ci hanno offerto la loro opera, delicata ed intensa, il cui valore è amplificato dal fatto che il messaggio viene lanciato direttamente da due giovani ai loro coetanei, insistendo anche sullo stile di vita da seguire».
Poca attenzione ai bambini, il vizio del cellulare in mano.
Molte delle vittime degli incidenti stradali sono bambini che, nella maggior parte dei casi, vengono espulsi dall’abitacolo dopo lo schianto: questo significa che i piccoli non erano sistemati in sicurezza sugli appositi seggiolini.
Ma la “nuova piaga” della mobilità è stata recentemente denunciata dal ministro delle infrastrutture e trasporti, Graziano Delrio, il quale per la prima volta ha ufficializzato un dato allarmante:
l’80 per cento degli incidenti gravi è dovuto all’uso del cellulare mentre si guida.
Un dato che deve far riflettere e che deve essere affrontato con provvedimenti urgenti, perché spiega da dove trae origine il fenomeno dell’aumento di incidenti stradali con il conseguente tributo di vittime e feriti.
I dati: sono i pedoni i più a rischio.
In Italia, nel 2014, si sono verificati 177.031 incidenti stradali che hanno provocato la morte di 3.381 persone e il ferimento di altre 251.147.
Rispetto al 2013, il numero di incidenti è sceso del 2,5 per cento e quello dei feriti del 2,7, mentre per il numero dei morti la flessione è molto contenuta: meno 0,6 per cento.
Gli incidenti più gravi accadono sulle strade extraurbane, dove si sono registrati 4,63 decessi ogni 100 incidenti.
Sulle strade urbane, invece, le vittime sono state 1,13 ogni 100 incidenti e 3,14 sulle autostrade.
Rispetto all’anno precedente il numero dei morti diminuisce su autostrade (meno 10,6 per cento) e strade extraurbane (meno 3,8 per cento); aumenta del 5,4 per cento sulle strade urbane.
Il venerdì è il giorno della settimana in cui si concentra il maggior numero di incidenti: il 15,4 per cento del totale, ma è domenica che avvengono i sinistri più gravi con 3,1 morti ogni 100 incidenti. La notte invece, tra le 22 e le 6 del mattino, l’indice di mortalità è più elevato fuori città.
Nel 2014 si sono registrati 1.491 decessi tra conducenti e passeggeri di automobili, 704 di motociclisti, 578 pedoni, 273 ciclisti, 159 occupanti di mezzi pesanti, 112 ciclomotori.
L’indice di mortalità per i pedoni è quattro volte superiore rispetto a quello degli occupanti di automobili: 2,75 contro lo 0,67; per i motociclisti il valore dell’indice è triplo (1,69) mentre per i ciclisti è doppio (1,41).
Nell’Unione Europea le vittime di incidenti stradali nel 2014 sono state 25.896 e nella graduatoria europea l’Italia si colloca al 15° posto.
FONTE: http://goo.gl/3yeOm4