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COMUNICATO STAMPA DELL'ASSOCIAZIONE UNITARIA FAMILIARI E VITTIME DELLA STRADA ODV 

Sette casi di omicidio stradale: se ne parlerà nella prossima diretta Facebook, Youtube e Linkedin in onda il 16 giugno prossimo. Presenti le famiglie delle vittime. Pallotti e Ronzullo: “Tutte queste storie sono nel libro che stiamo per pubblicare. Ne faremo anche altri”

«Chi muore sulla strada deve essere ricordato e le loro famiglie devono ottenere giustizia. Le nostre Associazioni sostengono da anni i familiari delle vittime della strada e ora lo faremo anche grazie a un libro che ha raccolto sette storie di omicidi stradali. Ne parleremo nella prossima diretta Facebook, Youtube e Linkedin in onda il 16 giugno prossimo, alle ore 21,30». Alberto Pallotti, presidente dell'Associazione Unitaria Familiari e Vittime della Strada Odv e dell'Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada Odv, ed Elena Ronzullo, presidente dell'Associazione Mamme Coraggio e Vittime della Strada Odv, annunciano così la nuova trasmissione organizzata dall'Associazione Unitaria Familiari e Vittime della Strada ODV. Sotto la regia di Biagio Ciaramella, vicepresidente delle tre Associazioni, il giornalista Dino Stefano Frambati, autore del libro, condurrà la diretta di venerdì prossimo, alla quale prenderanno parte i due presidenti e i familiari delle vittime protagonisti delle sette storie contenute nel libro.

«Siamo vicino alle famiglie delle vittime della strada nel dolore, nelle difficoltà che incontrano tutti i giorni, nelle aule dei tribunali dove, purtroppo la giustizia latita», dichiara Biagio Ciaramella, vicepresidente dell'Associazione Unitaria Familiari e Vittime della Strada Odv e dell'Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada Odv. «Facciamo il possibile per aiutarle e ora abbiamo pensato di dare loro voce attraverso un libro che racconta il loro calvario. Insieme ai presidenti Pallotti e Ronzullo abbiamo, dunque, deciso di divulgare le storie di chi ha perso un congiunto sulla strada, perché riteniamo che solo parlandone sui media si può, forse, tentare di smuovere qualcosa».

Le Associazioni si appellano a tutti i familiari delle vittime della strada, affinché raccontino la loro storia di dolore e il tormento vissuto in sede processuale.

«Pubblicheremo un secondo volume sulle storie delle vittime della strada, chi vuole, potrà raccontarci la sua», prosegue Biagio Ciaramella. «Chiediamo solo che la vicenda processuale sia giunta al terzo grado di giudizio. I congiunti potranno spiegare cosa è avvenuto durante il processo, come sono state condotte le indagini, se hanno o meno ottenuto giustizia, se è stata data la colpa alla vittima, che pena è stata irrogata ai pirati della strada. Sappiamo bene che questi ultimi, nella maggior parte dei casi, non fanno nemmeno un giorno di carcere. Ecco perché sono necessarie pene giuste». «Noi ci battiamo per questo insieme alle famiglie delle vittime nei territori, nei tribunali, con la messa in posa delle panchine bianche, il colore della purezza che �� propria dei giovani. Per metà settembre, vorremmo pubblicare il primo libro, ma chi vuole può già prenotarsi per raccontarci la sua storia che sarà inserita nel secondo volume. Vogliamo far emergere le negligenze che troppo spesso impediscono alla giustizia di fare il suo corso», conclude Ciaramella.
Per info:
www.vittimestrada.eu 
aifvsufficiostampa@vittimestrada.eu 
Biagio Ciaramella, cell. 330 443 441
Sette casi di omicidio stradale: se ne parlerà nella prossima diretta in onda il 16 giugno prossimo.
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COMUNICATO STAMPA DELL'ASSOCIAZIONE UNITARIA FAMILIARI E VITTIME DELLA STRADA ODV

“Perché chi muore sulla strada in Italia è sempre colpevole”. Questo il titolo della nuova diretta su Facebook, Youtube e Linkedin che si terrà il 25 maggio alle 21,30. Ciaramella e Ronzullo: «Nostro figlio morto 15 anni fa, quasi nulla è cambiato». Pallotti: «Basta stragi». Il caso dell’automobilista condannato a lavorare per le associazioni di Vittime della Strada

“Perché chi muore sulla strada in Italia è sempre colpevole” è il titolo della nuova diretta su Facebook, Youtube e Linkedin che si terrà il 25 maggio alle 21,30. Ospite e regista della trasmissione organizzata dall'Associazione Unitaria Familiari e Vittime della Strada ODV sarà Biagio Ciaramella, vicepresidente dell'Associazione Unitaria Familiari e Vittime della Strada Odv dell'Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada Odv e dell'Associazione Mamme Coraggio e Vittime della Strada Odv, che nella diretta condotta dal giornalista Dino Frambati parlerà della situazione degli omicidi stradali in Italia, partendo dalla sua dolorosa vicenda familiare. Biagio Ciaramella è, infatti, il papà di Luigi, il giovane morto in un incidente stradale 15 anni fa. Da allora, Ciaramella, insieme alla moglie Elena Ronzullo e alle Associazioni, lotta per ottenere giustizia, pertanto parlerà della sua esperienza e farà il punto sulla situazione della sicurezza stradale in Italia.

«C’è tanto da fare ancora per le famiglie delle vittime della strada, si impone, dunque una riflessione sull’omicidio stradale», dichiara Biagio Ciaramella. «Quando accadono tragedie come quella che ha colpito la mia famiglia, all’inizio ci si fida di quanti danno consigli, che spesso si rivelano negativi. Le indagini, inoltre, non sempre vengono condotte bene, ragion per cui, a distanza di tantissimi anni, si cerca ancora giustizia. La mia situazione familiare è, per tanti versi, lo specchio di ciò che succede nella maggior parte degli omicidi stradali in Italia». 

Nella trasmissione, si parlerà anche della mattanza «che arreca solo dolore perenne ai familiari, delle regole che non vengono fatte rispettare, della giustizia che non arriva mai», prosegue Ciaramella. «Chiediamo, innanzitutto, maggiore rispetto per le vittime e maggiore precisione nelle indagini. Purtroppo, pur volendo rispettare i ruoli, si deve far notare che le famiglie combattono contro le Istituzioni, che dovrebbero, invece, aiutarci. Diciamo no al patteggiamento e al rito abbreviato perché non rendono giustizia alle vittime, ci appelliamo affinché si facciano rispettare le regole, si abbiano strade sicure, si intensifichino i controlli. Il caso di mio figlio Luigi, morto in un incidente stradale 15 anni fa circa, è un esempio di malagiustizia. Attendiamo ora le decisioni del giudice, sperando non si facciano ancora attendere».

Saranno presenti alla trasmissione anche Alberto Pallotti, presidente dell'Associazione Unitaria Familiari e Vittime della Strada Odv e dell'Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada Odv, ed Elena Ronzullo, presidente dell'Associazione Mamme Coraggio e Vittime della Strada Odv, i quali spiegheranno il nuovo progetto che prevede la collaborazione degli autori dell’omicidio stradale con le Associazioni delle Vittime della Strada. Infatti, una sentenza-pilota emessa dal giudice Luciano Gorra del Tribunale di Verona ha condannato un trentaseienne veronese, reo di aver guidato ubriaco, a lavorare per le Associazioni delle Vittime della Strada, sotto il controllo dei Carabinieri. Eviterà, così, arresto e ammenda e avrà anche la patente sospesa a metà.  

«La nostra Associazione, costituita nel 2016, da anni si batte contro i più gravi reati, in particolare contro gli abusi stradali», spiega il presidente Alberto Pallotti. «Interveniamo costantemente nei tribunali in difesa della verità e della giustizia. Troppe volte abbiamo visto sconti di pena incredibili, benefici di tutti i tipi concessi ai colpevoli. La nostra non è sete di vendetta o rivalsa, non abbiamo nulla di personale verso i colpevoli, anzi agiamo sempre per la loro rieducazione, per il loro reinserimento sociale. È un percorso di civiltà, una sfida affascinante per migliorare la nostra collettività», conclude Pallotti.

La decisione del giudice veronese potrebbe fungere da apripista, visto che tra il Tribunale scaligero e l’Associazione Unitaria Familiari e Vittime della Strada è stata approvata una convenzione. Oltre alla presentazione del progetto, nel corso della trasmissione saranno trattati anche i temi della sicurezza stradale, dei tempi interminabili della giustizia, della sofferenza dei familiari delle vittime.

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Biagio Ciaramella, cell. 330 443 441
“Perché chi muore sulla strada in Italia è sempre colpevole”. il 25 maggio alle 21,30.
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“SP 131, una strada tragicamente pericolosa”: è il titolo della nuova diretta Facebook, Youtube e Linkedin, in onda mercoledì 17 maggio alle 21.30. Si farà il punto sulle condizioni delle strade in vista della stagione balneare

«Nella prossima diretta Facebook, Youtube e Linkedin metteremo a nudo tutte le criticità della strada SP 131, perché non accadano altre tragedie dopo quella che ha colpito la famiglia Ciaramella. Vi aspettiamo in tanti, poiché, in vista della stagione estiva, vorremmo fare emergere i problemi delle strade, molto spesso causa di incidenti anche mortali». Così Alberto Pallotti, presidente dell'Associazione Unitaria Familiari e Vittime della Strada Odv e dell'Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada Odv, ed Elena Ronzullo, presidente dell'Associazione Mamme Coraggio e Vittime della Strada Odv. Sotto la regia di Biagio Ciaramella, vicepresidente delle tre Associazioni, sarà il giornalista Dino Stefano Frambati a condurre la trasmissione di mercoledì 17 maggio alle 21.30 dal titolo “SP 131, una strada tragicamente pericolosa”. Nel corso della diretta si parlerà anche del terribile incidente di quindici anni fa nel quale morì Luigi Ciaramella e la battaglia intrapresa dalla sua famiglia per evitare altre tragedie simili. Oltre ai presidenti delle Associazioni, sarà presente l’architetto Giuseppe di Giampietro, che ha redatto una perizia sulle condizioni della strada SP 131.

«Nel corso della trasmissione mostreremo gli interventi eseguiti sulla strada SP 131 dal 2008 ad oggi grazie a Google Maps e ad alcuni rilievi effettuati dall’architetto Giuseppe di Giampietro, convenzionato con le nostre Associazioni», dichiara Biagio Ciaramella, vicepresidente dell'Associazione Unitaria Familiari e Vittime della Strada Odv e dell'Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada Odv. «Poco è stato fatto e nemmeno a regola d’arte. La sicurezza stradale in tutta Italia è un argomento che non si affronta nella giusta maniera, ecco perché nei prossimi mesi faremo una perizia dettagliata e tramite i nostri legali convenzionati presenteremo una denunzia».  

«L’architetto Giuseppe Di Giampietro, consulente tecnico delle tre associazioni, mostrerà i luoghi della tragedia avvenuta nel 2008», continua Ciaramella, «le condizioni in cui versano oggi e i fattori di rischio che sono stati parzialmente ridotti, come gli accessi carrabili alle proprietà laterali e la manutenzione della vegetazione laterale che limita la visibilità. Saranno presi in considerazione anche i fattori di rischio ancora presenti, tra cui le banchine laterali non transitabili e i fossi colatori non protetti da guardrail, la segnaletica di limite di velocità incongruente con le caratteristiche fisiche e geometriche delle strade, l’intersezione a Stop o a mini rotatoria su strada extraurbana, non percepibile e senza deflessione». 

La trasmissione, inoltre, porrà grande attenzione sui gravi fattori di rischio ancora presenti, come il palo Enel non protetto da dispositivi di ritenuta e sulle azioni legali e di promozione per un miglioramento effettivo della sicurezza stradale. «Cosa è stato fatto e cosa si sta facendo in provincia di Caserta? La sicurezza stradale dovrebbe essere in cima all’agenda di ogni amministrazione per garantire l’incolumità dei cittadini ed evitare tragedie che segnano per sempre intere famiglie», conclude Ciaramella.

Per info:
www.vittimestrada.eu 
aifvsufficiostampa@vittimestrada.eu 
Biagio Ciaramella, cell. 330 443 441
“SP 131, tragicamente pericolosa”: 17/05/ alle 21.30. Si farà il punto condizioni della strada
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Sette casi di omicidio stradale: se ne parlerà nella prossima diretta Facebook, Youtube e Linkedin in onda il 16 giugno prossimo. Presenti le famiglie delle vittime. Pallotti e Ronzullo: “Tutte queste storie sono nel libro che stiamo per pubblicare. Ne faremo anche altri”

«Chi muore sulla strada deve essere ricordato e le loro famiglie devono ottenere giustizia. Le nostre Associazioni sostengono da anni i familiari delle vittime della strada e ora lo faremo anche grazie a un libro che ha raccolto sette storie di omicidi stradali. Ne parleremo nella prossima diretta Facebook, Youtube e Linkedin in onda il 16 giugno prossimo, alle ore 21,30». Alberto Pallotti, presidente dell'Associazione Unitaria Familiari e Vittime della Strada Odv e dell'Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada Odv, ed Elena Ronzullo, presidente dell'Associazione Mamme Coraggio e Vittime della Strada Odv, annunciano così la nuova trasmissione organizzata dall'Associazione Unitaria Familiari e Vittime della Strada ODV. Sotto la regia di Biagio Ciaramella, vicepresidente delle tre Associazioni, il giornalista Dino Stefano Frambati, autore del libro, condurrà la diretta di venerdì prossimo, alla quale prenderanno parte i due presidenti e i familiari delle vittime protagonisti delle sette storie contenute nel libro.

«Siamo vicino alle famiglie delle vittime della strada nel dolore, nelle difficoltà che incontrano tutti i giorni, nelle aule dei tribunali dove, purtroppo la giustizia latita», dichiara Biagio Ciaramella, vicepresidente dell'Associazione Unitaria Familiari e Vittime della Strada Odv e dell'Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada Odv. «Facciamo il possibile per aiutarle e ora abbiamo pensato di dare loro voce attraverso un libro che racconta il loro calvario. Insieme ai presidenti Pallotti e Ronzullo abbiamo, dunque, deciso di divulgare le storie di chi ha perso un congiunto sulla strada, perché riteniamo che solo parlandone sui media si può, forse, tentare di smuovere qualcosa».

Le Associazioni si appellano a tutti i familiari delle vittime della strada, affinché raccontino la loro storia di dolore e il tormento vissuto in sede processuale.

«Pubblicheremo un secondo volume sulle storie delle vittime della strada, chi vuole, potrà raccontarci la sua», prosegue Biagio Ciaramella. «Chiediamo solo che la vicenda processuale sia giunta al terzo grado di giudizio. I congiunti potranno spiegare cosa è avvenuto durante il processo, come sono state condotte le indagini, se hanno o meno ottenuto giustizia, se è stata data la colpa alla vittima, che pena è stata irrogata ai pirati della strada. Sappiamo bene che questi ultimi, nella maggior parte dei casi, non fanno nemmeno un giorno di carcere. Ecco perché sono necessarie pene giuste». «Noi ci battiamo per questo insieme alle famiglie delle vittime nei territori, nei tribunali, con la messa in posa delle panchine bianche, il colore della purezza che �� propria dei giovani. Per metà settembre, vorremmo pubblicare il primo libro, ma chi vuole può già prenotarsi per raccontarci la sua storia che sarà inserita nel secondo volume. Vogliamo far emergere le negligenze che troppo spesso impediscono alla giustizia di fare il suo corso», conclude Ciaramella.
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Sette casi di omicidio stradale: se ne parlerà nella prossima diretta in onda il 16 giugno prossimo.
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“Perché chi muore sulla strada in Italia è sempre colpevole”. Questo il titolo della nuova diretta su Facebook, Youtube e Linkedin che si terrà il 25 maggio alle 21,30. Ciaramella e Ronzullo: «Nostro figlio morto 15 anni fa, quasi nulla è cambiato». Pallotti: «Basta stragi». Il caso dell’automobilista condannato a lavorare per le associazioni di Vittime della Strada

“Perché chi muore sulla strada in Italia è sempre colpevole” è il titolo della nuova diretta su Facebook, Youtube e Linkedin che si terrà il 25 maggio alle 21,30. Ospite e regista della trasmissione organizzata dall'Associazione Unitaria Familiari e Vittime della Strada ODV sarà Biagio Ciaramella, vicepresidente dell'Associazione Unitaria Familiari e Vittime della Strada Odv dell'Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada Odv e dell'Associazione Mamme Coraggio e Vittime della Strada Odv, che nella diretta condotta dal giornalista Dino Frambati parlerà della situazione degli omicidi stradali in Italia, partendo dalla sua dolorosa vicenda familiare. Biagio Ciaramella è, infatti, il papà di Luigi, il giovane morto in un incidente stradale 15 anni fa. Da allora, Ciaramella, insieme alla moglie Elena Ronzullo e alle Associazioni, lotta per ottenere giustizia, pertanto parlerà della sua esperienza e farà il punto sulla situazione della sicurezza stradale in Italia.

«C’è tanto da fare ancora per le famiglie delle vittime della strada, si impone, dunque una riflessione sull’omicidio stradale», dichiara Biagio Ciaramella. «Quando accadono tragedie come quella che ha colpito la mia famiglia, all’inizio ci si fida di quanti danno consigli, che spesso si rivelano negativi. Le indagini, inoltre, non sempre vengono condotte bene, ragion per cui, a distanza di tantissimi anni, si cerca ancora giustizia. La mia situazione familiare è, per tanti versi, lo specchio di ciò che succede nella maggior parte degli omicidi stradali in Italia». 

Nella trasmissione, si parlerà anche della mattanza «che arreca solo dolore perenne ai familiari, delle regole che non vengono fatte rispettare, della giustizia che non arriva mai», prosegue Ciaramella. «Chiediamo, innanzitutto, maggiore rispetto per le vittime e maggiore precisione nelle indagini. Purtroppo, pur volendo rispettare i ruoli, si deve far notare che le famiglie combattono contro le Istituzioni, che dovrebbero, invece, aiutarci. Diciamo no al patteggiamento e al rito abbreviato perché non rendono giustizia alle vittime, ci appelliamo affinché si facciano rispettare le regole, si abbiano strade sicure, si intensifichino i controlli. Il caso di mio figlio Luigi, morto in un incidente stradale 15 anni fa circa, è un esempio di malagiustizia. Attendiamo ora le decisioni del giudice, sperando non si facciano ancora attendere».

Saranno presenti alla trasmissione anche Alberto Pallotti, presidente dell'Associazione Unitaria Familiari e Vittime della Strada Odv e dell'Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada Odv, ed Elena Ronzullo, presidente dell'Associazione Mamme Coraggio e Vittime della Strada Odv, i quali spiegheranno il nuovo progetto che prevede la collaborazione degli autori dell’omicidio stradale con le Associazioni delle Vittime della Strada. Infatti, una sentenza-pilota emessa dal giudice Luciano Gorra del Tribunale di Verona ha condannato un trentaseienne veronese, reo di aver guidato ubriaco, a lavorare per le Associazioni delle Vittime della Strada, sotto il controllo dei Carabinieri. Eviterà, così, arresto e ammenda e avrà anche la patente sospesa a metà.  

«La nostra Associazione, costituita nel 2016, da anni si batte contro i più gravi reati, in particolare contro gli abusi stradali», spiega il presidente Alberto Pallotti. «Interveniamo costantemente nei tribunali in difesa della verità e della giustizia. Troppe volte abbiamo visto sconti di pena incredibili, benefici di tutti i tipi concessi ai colpevoli. La nostra non è sete di vendetta o rivalsa, non abbiamo nulla di personale verso i colpevoli, anzi agiamo sempre per la loro rieducazione, per il loro reinserimento sociale. È un percorso di civiltà, una sfida affascinante per migliorare la nostra collettività», conclude Pallotti.

La decisione del giudice veronese potrebbe fungere da apripista, visto che tra il Tribunale scaligero e l’Associazione Unitaria Familiari e Vittime della Strada è stata approvata una convenzione. Oltre alla presentazione del progetto, nel corso della trasmissione saranno trattati anche i temi della sicurezza stradale, dei tempi interminabili della giustizia, della sofferenza dei familiari delle vittime.

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COMUNICATO STAMPA DELL'ASSOCIAZIONE UNITARIA FAMILIARI E VITTIME DELLA STRADA ODV

“SP 131, una strada tragicamente pericolosa”: è il titolo della nuova diretta Facebook, Youtube e Linkedin, in onda mercoledì 17 maggio alle 21.30. Si farà il punto sulle condizioni delle strade in vista della stagione balneare

«Nella prossima diretta Facebook, Youtube e Linkedin metteremo a nudo tutte le criticità della strada SP 131, perché non accadano altre tragedie dopo quella che ha colpito la famiglia Ciaramella. Vi aspettiamo in tanti, poiché, in vista della stagione estiva, vorremmo fare emergere i problemi delle strade, molto spesso causa di incidenti anche mortali». Così Alberto Pallotti, presidente dell'Associazione Unitaria Familiari e Vittime della Strada Odv e dell'Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada Odv, ed Elena Ronzullo, presidente dell'Associazione Mamme Coraggio e Vittime della Strada Odv. Sotto la regia di Biagio Ciaramella, vicepresidente delle tre Associazioni, sarà il giornalista Dino Stefano Frambati a condurre la trasmissione di mercoledì 17 maggio alle 21.30 dal titolo “SP 131, una strada tragicamente pericolosa”. Nel corso della diretta si parlerà anche del terribile incidente di quindici anni fa nel quale morì Luigi Ciaramella e la battaglia intrapresa dalla sua famiglia per evitare altre tragedie simili. Oltre ai presidenti delle Associazioni, sarà presente l’architetto Giuseppe di Giampietro, che ha redatto una perizia sulle condizioni della strada SP 131.

«Nel corso della trasmissione mostreremo gli interventi eseguiti sulla strada SP 131 dal 2008 ad oggi grazie a Google Maps e ad alcuni rilievi effettuati dall’architetto Giuseppe di Giampietro, convenzionato con le nostre Associazioni», dichiara Biagio Ciaramella, vicepresidente dell'Associazione Unitaria Familiari e Vittime della Strada Odv e dell'Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada Odv. «Poco è stato fatto e nemmeno a regola d’arte. La sicurezza stradale in tutta Italia è un argomento che non si affronta nella giusta maniera, ecco perché nei prossimi mesi faremo una perizia dettagliata e tramite i nostri legali convenzionati presenteremo una denunzia».  

«L’architetto Giuseppe Di Giampietro, consulente tecnico delle tre associazioni, mostrerà i luoghi della tragedia avvenuta nel 2008», continua Ciaramella, «le condizioni in cui versano oggi e i fattori di rischio che sono stati parzialmente ridotti, come gli accessi carrabili alle proprietà laterali e la manutenzione della vegetazione laterale che limita la visibilità. Saranno presi in considerazione anche i fattori di rischio ancora presenti, tra cui le banchine laterali non transitabili e i fossi colatori non protetti da guardrail, la segnaletica di limite di velocità incongruente con le caratteristiche fisiche e geometriche delle strade, l’intersezione a Stop o a mini rotatoria su strada extraurbana, non percepibile e senza deflessione». 

La trasmissione, inoltre, porrà grande attenzione sui gravi fattori di rischio ancora presenti, come il palo Enel non protetto da dispositivi di ritenuta e sulle azioni legali e di promozione per un miglioramento effettivo della sicurezza stradale. «Cosa è stato fatto e cosa si sta facendo in provincia di Caserta? La sicurezza stradale dovrebbe essere in cima all’agenda di ogni amministrazione per garantire l’incolumità dei cittadini ed evitare tragedie che segnano per sempre intere famiglie», conclude Ciaramella.

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