Apprendiamo con molta preoccupazione dell’incidente occorso allo scuolabus di Gazzo. Un incidente che solo per una fortunata coincidenza non ha prodotto esiti irreparabili. Le conseguenze, comunque, non sono state leggere. I ragazzi sono stati scaraventati e sballottati all’interno del mezzo e hanno riportato ferite più o meno gravi. E’ possibile che uno scuolabus non sia dotato delle cinture di sicurezza? E’ un servizio a pagamento offerto dal comune, come e’ possibile che il sindaco oppure gli stessi genitori non pretendano che i loro ragazzi, i loro figli, siano adeguatamente protetti mentre circolano sulla strada? La strage stradale può continuare anche grazie a queste leggerezze. Permettere ai nostri giovani di poter circolare all’interno dei bus sprovvisti di sistemi di ritenuta, soprattutto i bambini più piccoli, vuol dire assumersi il rischio che le conseguenze degli incidenti stradali possano essere devastanti.
Solo per una incredibile coincidenza ieri non “c’è scappato il morto”, ma cosa stiamo aspettando, che accada? Occorre un intervento urgente, serio e responsabile. Quasi nessuno scuolabus presenta le cinture di sicurezza. Come e’ possibile, sulle macchine sono obbligatorie e sui bus no? Serve in intervento legislativo, che purtroppo non avverrà nel breve periodo. In attesa di quel momento, visto che è’ un servizio a pagamento, che gli scuolabus siano resi più sicuri.
Alberto Pallotti presidente nazionale Aifvs onlus
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