Grosseto / Svoltosi il convegno “SMART CITY, QUALI SCENARI”, organizzato dal movimento STRADA ALLA VITA / Articolo de IL TIRRENO del 22.03.2016 / di Sara LANDI
Zona 30 e minibus elettrici
«Solo così la città è smart»
Il Movimento Strada alla vita illustra un nuovo modello di mobilità per Grosseto
Limite di velocità quasi ovunque, parcheggi scambiatori e auto in garage
di Sara Landi
GROSSETO Una città slow, che va a piedi e in bici e che rinuncia sempre di più all’automobile, veicolo del passato.
È lo scenario che l’insegnante grossetana Clelia Formiconi, coordinatrice del Movimento Strada alla vita, disegna al convegno “Smart city: quali scenari?” promosso dal suo movimento e che si è svolto venerdì pomeriggio alla sala Pegaso in Provincia.
La Carta. Il convegno ha portato a Grosseto diversi relatori con un taglio multidisciplinare, ma ad aprire i lavori è stata Flavia Marzano, presidente dell’associazione nazionale Stati generali dell’innovazione. La Marzano ha illustrato le dieci priorità più una in cui è articolata la Carta d’intenti per l’innovazione: un decalogo in tema di innovazione, nuove tecnologie e sviluppo su cui chiedere l’impegno della politica e degli amministratori locali, compresi i candidati alle prossime amministrative.
Candidati a sindaco. A rispondere sì all’appello della Formiconi sono stati i candidati Giacomo Gori (Movimento 5 stelle) e Stefano Carotta (Lega Toscana). Presenti in sala anche Tania Amarugi e Matteo Della Negra del meetup Amici di Beppe Grillo.
Una smart city. Dopo la Marzano e l’impegno espresso dai due candidati presenti ha preso la parola Clelia Formiconi per illustrare il suo modo di intendere una smart city. «Perché una città sia smart – dice – non basta piazzare venti telecamere in più in centro. Lo dico da persona che è fuori dalla politica ma dentro il sociale. Una Grosseto che diventa smart deve mettere al centro la qualità della vita che non è solo tutela dell’ambiente ma anche sviluppo sostenibile e partecipazione attiva dei cittadini. È la città che immagino per le mie nipotine».
Il nodo mobilità. Una città smart anche per il modello di mobilità che sceglie. «Il traffico continua a uccidere – dice Formiconi – Ora abbiamo la legge sull’omicidio stradale ma non basta da sola perché bisogna cambiare filosofia, passando da utenti a cittadini della strada. Penso che non dovremmo avere più un assessorato al traffico ma alla mobilità sostenibile; ugualmente a scuola, secondo me, non si dovrebbe fare educazione stradale bensì cultura della strada e della sicurezza, proposta che abbiamo avanzato come Movimento Strada alla vita al ministro dell’istruzione Stefania Giannini, ma per ora non ci ha ascoltato».
Zone 30. Ma in pratica come ci si dovrebbe muovere in città? «Sogno un centro totalmente chiuso alle auto – dice la Formiconi – e poi zone 30 (Km all’ora) ovunque, con possibilità di andare a 50 km all’ora solo sui viali di grande scorrimento. Questo ci garantirebbe meno inquinamento e più sicurezza per tutti e spingerebbe sempre più le persone a preferire gli spostamenti a piedi o in bici».
La sosta. Ma Formiconi dipinge anche l’immagine di una Grosseto del futuro in cui le auto restano in garage e ci sono tanti parcheggi scambiatori e un servizio efficiente di minibus elettrici.
A completare l’offerta del convegno ci sono stati i contributi di Rita Castellani, docente di economia dell’Università di Perugia, del deputato Samuele Segoni (Alternativa Libera), di Andrea Santini (Grosseto Possibile) e di Paola Caporossi, vicepresidente e direttore di Fondazione Etica.
LINK CORRELATI
Grosseto / “SMART CITY, QUALI SCENARI?” / organizzato dal movimento STRADA ALLA VITA / Venerdì 18 marzo 2016, ore 15 / Sala del Consiglio della Provincia di Grosseto
VIDEO INTEGRALE / Convegno “SMART CITY, QUALI SCENARI?” / Ripresa di Claudio Martino, AIFVS AUFV / 18.03.2016
CLAUDIO MARTINO INTERVISTA CLELIA FORMICONI