Italian Parliament is examining measures in order to confront road accidents
13th july 2014 – by Claudio Martino (AIFVS-onlus)
Last June was, in Italy, a particularly black month from the point of view of the road safety. There was, to quote Giordano Biserni (ASAPS’ president) a real “massacre of the innocents”, with 9 children dead because of road crashes (http://goo.gl/6jwIC6)!
The Premier Matteo Renzi, when he asked the Parliament for his government’s approval, talked about road accidents’ problem (it never had happened that a Prime Minister spoke of this subject in his first speech!) and, as mayor of Florence, signed a bill in order to create the crime of “road murder”.
The committee Transportations of the Chamber of Deputies is examining a change of Traffic Code, in order to have more inflexible penalties against the lawbreakers: particularly, the public opinion wishes the approval of the “life imprisonment of driver’s licence”, i.e. the cancellation forever of driver’s licence for drunken or addicted drivers who cause deadly accidents.
The committee Justice of the Senate is examining the possibility of creating a new crime, the so called “omicidio stradale” (road murder), to obtain, more easily, more inflexible sentences against people who kill driving drunken or addicted or who escape after the accident or who cause the accident because of eccessive speed.
In the opinion of many parliamentarians and scholars of the law, this new crime is not necessary (on the contrary it is, in their opinion, contradictory to the complex of italian criminal law).
They think that it would be sufficient, in order to dissuade the lawbreakers, to increase the punishment’s minimum: because of the present punishment’s minimum, pratically, almost never the hit-and-run drivers go to prison, not even for one day.
The debate is very passionate, also because, as already said, the present Prime Minister promised citizens to punish more severely the road criminals. And at least this promise he wants to keep it, considering that, very unlikely, he will be able to keep the promises about the economic situation’s improvement.
IL PARLAMENTO ITALIANO STA STUDIANDO MISURE PER FRONTEGGIARE GLI INCIDENTI STRADALI
13 luglio 2014 – di Claudio Martino
Lo scorso giugno 2014 è stato, in Italia, un mese particolarmente nero dal punto di vista della sicurezza stradale. Si è assistito, per citare Giordano Biserni (presidente ASAPS) ad una vera “strage degli innocenti”, con ben 9 bambini morti per incidenti stradali (http://goo.gl/6jwIC6)!
Il Premier Matteo Renzi, nel chiedere al Parlamento la fiducia, ha parlato del problema degli incidenti stradali (non è mai successo che un Primo Ministro trattasse questo argomento nel suo primo discorso!) e, da sindaco di Firenze, è stato firmatario di una proposta di legge per istituire il reato di “omicidio stradale”.
La commissione Trasporti della Camera dei deputati sta studiando una modifica del codice della strada che preveda sanzioni più severe per i suoi trasgressori: in particolare, l’opinione pubblica si aspetta che venga approvato l'”ergastolo della patente”, cioè il ritiro a vita della patente per chi uccide guidando ubriaco o drogato.
La commissione Giustizia del Senato sta esaminando la possibilità di creare un nuovo reato, l'”omicidio stradale”, che renda più semplice la condanna a pene severe per quanti uccidono dopo essersi messi alla guida ubriachi o drogati o fuggono dopo l’incidente o causano l’incidente a causa dell’alta velocità.
Secondo molti parlamentari e studiosi della materia, questo nuovo reato non è necessario (anzi sarebbe addirittura contrario all’impianto complessivo dell’ordinamento penale italiano).
Per loro sarebbe sufficiente, per scoraggiare i trasgressori, utilizzare le leggi già esistenti, aumentando i minimi di pena: con i minimi attuali, praticamente, quasi mai i pirati della strada vanno in carcere, nemmeno per un giorno.
Il dibattito è molto acceso, anche perché, come già detto, l’attuale Primo Ministro ha promesso ai cittadini di punire più severamente i criminali stradali. Ed almeno questa promessa vuole mantenerla, visto che, molto difficilmente, potrà mantenere le promesse sul miglioramento della situazione economica.