Mezz’ora con i nostri legali convenzionati Avv. Walter Rapattoni 16/03/2022, Trasmissione sarà ospite la Mamma Coraggio di Nikola Vittime Della Strada, Rezana Duka Responsabile A.U.F.V, A.I.F.V.S, A.M.C.V.S. per L’Umbria, Ospiti: Presidente Alberto Pallotti AUFV e AIFVS ODV, A.M.C.V.S. ODV-Presidente Elena Ronzullo, Avv. Walter Rapattoni., Responsabile della Trasmissione Vice Presidente AUFV e AIFVS Biagio Ciaramella e conduttore……COMUNICATO STAMPA 14/03/2022 DELL’ASSOCIAZIONE UNITARIA FAMILIARI E VITTIME ODV
Nominati i responsabili regionali delle tre associazioni riunite nell’AUFV, l’Associazione Unitaria Familiari e Vittime ODV. I presidenti: «Fondamentali per sostenere le famiglie e lottare insieme per la giustizia». Il caso di Rezana Duka e suo figlio Nikola
«Per dare voce a chi ha perso tragicamente la vita in un incidente stradale abbiamo creato una rete di responsabili regionali sui territori. L’obiettivo è quello di affiancare i familiari delle vittime nella vita e durante i processi, tramite circuiti che lavorano a 360 gradi». A parlare sono i presidenti dell’Aufv, Associazione Unitaria Familiari e Vittime Odv, dell’AIFVS, Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada ODV e dell’AMCVS, Associazione Mamme Coraggio e Vittime della Strada ODV, che annunciano la stesura di un progetto per la sicurezza stradale.
«I responsabili regionali raggrupperanno i familiari delle vittime della strada e si coordineranno con gli avvocati convenzionati affinché tutti abbiano giustizia» ha affermato Biagio Ciaramella, vicepresidente dell’Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada e responsabile per la Campania delle tre associazioni, «12 morti al giorno sulle strade italiane sono una realtà, purtroppo siamo in pochi a lavorare per la sicurezza e non solo per ricordare le vittime. Vogliamo essere in prima linea per evitare altri morti, altri familiari straziati dal dolore e lottiamo perché chi uccide sulla strada non debba poter patteggiare la pena, usufruendo del rito abbreviato. Vogliamo rimarcare che in Italia ai colpevoli sono comminate pene di pochi anni, aspettano il giudizio da casa e siccome la pena non è quasi mai superiore ai 4 anni, essi vengono mandati ai servizi sociali. Niente carcere, mentre le famiglie vanno di continuo a piangere i propri cari al cimitero».
Le associazioni hanno creato le reti territoriali per dare un impulso alle famiglie e alle istituzioni, allo scopo di far cambiare la legge.
«Le famiglie delle vittime sono condannate all’ergastolo del dolore, perché non fare provare il dolore anche a chi uccide sulla strada?», ha continuato Ciaramella, «è vero che chi compie questi omicidi non lo fa volontariamente, però se ci si mette alla guida dopo aver bevuto o assunto sostanze stupefacenti, se si guida a velocità sostenuta o contromano in luoghi abitati, se si fanno sorpassi azzardati si sa che si può uccidere qualcuno o rimanere vittime della propria disattenzione. Le pene irrisorie per gli omicidi stradali non costituiscono un deterrente, le vittime sono in aumento e il dolore delle famiglie è indicibile. Ecco perché abbiamo voluto una catena di supervisori regionali, perché dopo qualche mese dal lutto, le famiglie rimangono sole e non ricevono giustizia».
È il caso di Rezana Duka, responsabile A.U.F.V, A.I.F.V.S e A.M.C.V.S. per l’Umbria, che ha perso il figlio in un incidente stradale: «Sono 3 anni che mio figlio Nikola non torna più a casa a causa di un ubriaco alla guida. Non si vive più, il mio cuore si è fermato insieme a quello di mio figlio. Nonostante il dolore che mi divora tutti giorni, ho trovato la forza, prima per gli altri miei due figli, poi anche per gli altri ragazzi e le altri madri, perché ciò che è successo a mio figlio non deve più succedere a nessuno». «Ho voluto fare una campagna di sensibilizzazione tramite manifesti, volantini e cartelloni da distribuire nelle scuole con il bel viso di mio figlio, per far capire che vivere è un diritto e bere è una scelta, ma si deve guidare con prudenza. Ho voluto fortemente – ha detto Rezana – dare voce a mio figlio nel corso della mia battaglia e ho avuto il piacere di conoscere l’Associazione vittime della strada, che mi è sempre stata vicina».
Il processo per Nikola inizierà il 16 giugno prossimo, le Associazioni affiancheranno la sua famiglia e lotteranno insieme per avere giustizia. «Mi auguro che il bel viso di mio figlio faccia ragionare e riflettere tutti, perché la vita è un dono e nessuno ha il diritto di toglierla e di far piangere tante madri» ha dichiarato mamma Rezana «se potesse parlare mio figlio direbbe che voleva vivere, che aveva una madre, un fratello e una sorellina, tanti amici fantastici, sogni, progetti, una vita davanti. Purtroppo per lui non ci sarà più nulla da quel 14 marzo 2019, quando la sua vita è stata spezzata per l’incoscienza e l’irresponsabilità di chi ha deciso di mettersi alla guida ubriaco. Lo ha strappato alla vita. Mettiamoci la mente quando si guida, mettiamoci più cuore e maggior rispetto per la vita, più sensibilità e più prevenzione».