MODENA / «SERVONO PIÙ CONTROLLI E PATTUGLIE» / Franco Piacentini (AIFVS-onlus): «Siamo stanchi e poco attenti» / di Valentina Reggiani / IL RESTO DEL CARLINO di giovedì 22 marzo 2018
di VALENTINA REGGIANI «LO SCORSO anno erano aumentati del 55% rispetto al 2016 e, a quanto pare, con il 2018 c’è stata una ‘partenza a razzo’. Il problema è anche quello dei controlli: sulle strade servono più pattuglie». L’allarme sull’aumento di incidenti sulle strade della nostra città e della provincia e, soprattutto, della gravità degli schianti, spesso purtroppo con esito mortale, arriva da Franco Piacentini, presidente dell’Associazione italiana familiari e vittime della strada onlus (AIFVS), sede di Modena e provincia.
«Parliamo di un fenomeno preoccupante che potrebbe aggravarsi ulteriormente con la vicina ‘stagione dei motociclisti’», afferma. «Credo che alla base di tanti schianti – commenta – ci sia anche la vita frenetica che tutti siamo costretti a fare: corriamo continuamente senza capire che tanto, alla fine, andiamo tutti nello stesso posto. Ci si mette alla guida stanchi, arrabbiati, frenetici e magari l’attenzione viene meno.
Poi c’è il tema legato ai giovani, ancor più grave: fanno orari impossibili la notte e non di rado si mettono al volante dopo aver bevuto. Quello di cui secondo me c’è più bisogno – sottolinea – è un vero controllo sulle strade: le pattuglie impegnate nei posti di blocco non sono sufficienti. Capisco che si presti particolare attenzione allo spaccio, all’uscita dalle scuole ed al degrado ma di palette, tra gli automobilisti, se ne vedono poche.
E a fine anno, quando ‘tiriamo’ la riga per fare un bilancio, le vittime sono tante, troppe. È la volontà politica che manca in questo paese: una vera operazione di contrasto alla velocità, ad esempio, e prevenzione. Qui, in tema di velocità, si fa ancora troppo poco».
Piacentini affronta poi il tema del cellulare alla guida: «È un discorso complicato e non compare neppure nelle statistiche Istat. Il perché è presto detto: a fronte di un incidente mortale come facciamo a sapere se i conducenti fossero impegnati a guardare le chat o in una conversazione? Quando la pattuglia arriva – fa notare – il telefonino non è più in mano al conducente.
E poi c’è anche la questione cintura: pare che l’anziano morto ieri, ad esempio, non la indossasse. Ma le misure di sicurezza sono fondamentali per evitare traumi importanti». E c’è un’altra questione ‘sul tavolo’ che, però, Piacentini sottolinea non essere legata al recente e tragico incidente mortale, dove a perdere la vita è stato un 94enne. «Non faccio riferimento al tragico schianto di ieri ma teniamo presente che, anche il controllo della patente, ad una certa età del conducente, deve essere effettuato. Eppure pare essere un argomento tabù perché, se si decide di togliere la patente ad un anziano, si teme di mandarlo in depressione. Ma fino a 18 anni siamo tutti senza patente e credo che i giovani non siano poi così tristi. Il problema è che, ad una certa età, lucidità e riflessi vengono meno: non si è più abili e arruolati come una volta, insomma ed è giusto tenerlo presente. Forse, in tal senso, sarebbe meno pericoloso concedere la patente ai 16enni, ben più lucidi, come avviene negli Stati Uniti».
MODENA PRIMO PIANO
STRADE DI SANGUE
L’osservatorio indipendente dell’Associazione italiana familiari e vittime della strada onlus (AIFVS) nel 2017 registra almeno 54 decessi in provincia, con un preoccupante incremento, rispetto al 2016, del 55%, quando i decessi si attestavano a 35. Anche rispetto al 2015 vi è stato un incremento: + 15% rispetto ai 47 registrati. Pure rispetto al 2014, quando si registrarono 45 decessi»