TRENTOLA DUCENTA. Esistono tante storie al mondo, ma alcune ti colpiscono nel profondo del cuore. Questa è la caratteristica della storia di Luigi Ciaramella, protagonista alla trasmissione televisiva ‘Vieni da me’ di Caterina Balivo, andata in onda il 20 settembre su Rai 1, dalle ore 14 alle ore 15:30. La famiglia Ciaramella ha raccontato la vita di un ragazzo definito – dalla conduttrice stessa- con il cuore d’oro. Un’occasione che è caduta a pennello in virtù di un progetto già ‘in cantiere’ dell’associazione ‘Mamme Coraggio e vittime della strada’ (onlus).
La storia, raccontata dai due genitori di Luigi Ciaramella, è stata il punto di inizio di una battaglia che dura ormai da 10 anni, sostenuta dalla realtà associativa ‘Mamme Coraggio e vittime della strada’, nata come ‘costola’ di un’altra associazione, ovvero ‘Associazione Familiari e Vittime della Strada’ (AIFVS), di cui Biagio Ciaramella è referente dal 2009 in Aversa e tutto l’agro aversano. L’associazione ‘Mamme coraggio’, presieduta da Elena Ronzullo (mamma di Luigi), nasce con l’obiettivo di sostenere e difendere famiglie che hanno subito, a causa di incidenti stradali, una perdita incolmabile, condannate, così, all’ergastolo del dolore. Nel raggiungimento di tale obiettivo, l’associazione è sempre stata presente in diverse realtà come quella scolastica, autoscuola e comunale con manifestazioni, interventi e convegni. Questa volta si pone una nuova sfida al fine di trasmettere in maniera sempre più forte il suo messaggio: la realizzazione di un libro capace di inglobare storie di vittime e testimonianze dirette. L’idea nasce circa due mesi fa e tale compito è stato affidato alla scrittrice, nonché giornalista, Carla Caputo- Autrice. Il libro, composto principalmente da due storie integrali (quella di Luigi ciaramella e Mario Grieco), ha un solo scopo: proteggere innocenti vittime di errori altrui. “Ho messo a nudo – afferma Elena Ronzullo – la storia personale di mio figlio, raccontando tutte le tappe più importanti della sua vita fino al tragico episodio che me l’ha strappato via così ferocemente da non potergli nemmeno stringergli la mano. Tengo particolarmente a questo libro che Carla, con il supporto dell’associazione, si sta impegnando a realizzare. Ci tengo non solo perché do voce a Luigi attraverso i miei ricordi e sentimenti, ma anche perché vogliamo lanciare un messaggio forte: prevenire tragedie di questo tipo con la speranza che i giovani e le famiglie lo leggano affinché dal nostro dolore possano trarre insegnamento”. Con queste parole la presidente dell’associazione non lascia spazio all’immaginazione, ma è coincisa e chiara nel lanciare il suo messaggio, condiviso anche dalla scrittrice che afferma: “Non poteva capitarmi regalo migliore di questo, in quanto donna, scrittrice e, si spera, futura madre. Scrivo questo libro per raccontare storie vere, storie che colpiscono nel profondo, ma principalmente scrivo questo libro per far capire quanto il dolore possa trasformarsi in amore così come ha fatto la ‘mia’ mamma coraggio che da sempre non teme nulla, si è armata di forza ed è scesa in campo per portare a termine la sua battaglia, affiancando spalla a spalla tutte le altre famiglie che portano dentro questo dolore. Spero – conclude Carla Caputo – che questo libro, così come sta emozionando me nella stesura, riuscirà ad emozionare i lettori. Credo fermamente si possa raggiungere lo scopo che si è prefissato l’associazione ‘Mamme Coraggio’: prevenire tragedie”.