Omicidio stradale / Commento su Twitter del deputato Paolo GANDOLFI (PD), relatore del nuovo codice della strada / di Claudio Martino ( AIFVS ) / 27.04.2015

 

Omicidio stradale / Commento su Twitter del deputato Paolo GANDOLFI (PD), relatore del nuovo codice della strada / di Claudio Martino ( AIFVS ) / 27.04.2015

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Con la ultrasinteticità obbligatoria su TWITTER, il deputato Paolo GANDOLFI esprime il suo disappunto per la piega che sta prendendo, presso la Commissione Giustizia del Senato, la discussione sul cosiddetto “omicidio stradale”.
Grazie alle ferree regole di TWITTER, il parlamentare è molto efficace nella comunicazione e ci fa sapere che
sia l’”omicidio stradale”,
sia l’”ergastolo della patente”
sono stati approvati dalla Camera,
senza eccessive contestazioni fatte in nome (o con il pretesto?) del rispetto della Costituzione…
La presa di posizione di Paolo GANDOLFI è molto importante e – chissà – è magari un monito ufficioso, almeno ai suoi compagni di partito (PD), a ricordare che l’”omicidio stradale” rientra nel programma di governo di Renzi, anche segretario di quel partito.
Per comprendere l’importanza della presa di posizione del parlamentare di Reggio Emilia, bisogna avere presente che egli è stato, presso la Camera dei Deputati, il relatore della legge delega di riforma del codice della strada, attualmente in discussione presso il Senato.
E bisogna ricordare l’impegno, da lui profuso, per introdurre, nel testo della legge delega, non solo l’”ergastolo della patente”, ma la stessa espressione “omicidio stradale”.
Nel testo licenziato dalla Camera (http://goo.gl/7iucNC), infatti, si prevedono, «anche in coerenza con eventuali modifiche del codice penale che introducano il reato di “omicidio stradale”», «le sanzioni amministrative accessorie della revoca della patente e dell’inibizione della guida sul territorio nazionale a tempo indeterminato».
Concludo questa mia nota, augurandomi che la laconica espressione twitteriana di Gandolfi venga letta e meditata da tutti i membri della Commissione Giustizia del Senato, cominciando dai suoi compagni di partito e – fra questi – dal senatore CUCCA.
Claudio Martino

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