Il primo congresso europeo di associazioni per la difesa delle vittime di incidenti stradali ha avuto luogo a Moulins (Francia). Diciannove associazioni si sono riunite per parlare delle loro esperienze luttuose, ma soprattutto per agire insieme a livello legale.

• FRANCE3 Di Valentin Pasquier – Pubblicato il 
• 29/10/2016 alle 19.48

•  

• Le strade francesi hanno ucciso 335 persone nel settembre 2016, ossia circa il 30% in più rispetto al mese precedente. Ma dietro queste cifre, ci sono delle persone, delle famiglie.

•  

• Alla riunione europea delle vittime della strada di Moulins, tutti i partecipanti hanno conosciuto un dramma. Molto spesso, la perdita di un figlio. Nel corso di questa prima edizione, diciannove associazioni francesi, belghe ed italiane sono venute ad incontrarsi.

•  

• “Ogni associazione fa cose straordinarie, ma c’è mancanza di comunicazione fra di loro”, questa l’opinione di Christine Jans, organizzatrice del convegno. “L’obiettivo, oggi, è appunto di vedere chi fa, dove, come e di riuscire a mettere insieme le nostre forze.”

•  

• La giornata si articola attorno a gruppi di lavoro. Vi si parla di prevenzione stradale, ma anche di sostegno giuridico ed indennizzazione delle vittime. Questo convegno serve prima di tutto a scambiarsi le idee, ma è fondamentale unirsi per farsi ascoltare.

“In Belgio, nessuno ti ascolta, in Francia pare sia la stessa cosa”, si lamenta Santo Abbate, membro di un’associazione belga. “Bisogna predisporre un progetto di legge comune, che potrebbe fare pressione per arrivare a qualcosa di concreto a livello europeo, visto che nei nostri rispettivi paesi non c’è niente.” Le associazioni chiedono una repressione più dura, specialmente per gli incidenti mortali.

UNA REPRESSIONE PIÙ DURA PER I PIRATI DELLA STRADA

“In Italia, da cinque mesi le pene sono diventate più pesanti”, osserva il transalpino Claudio Martino. “I miei amici francesi e belgi sono interessati a quanto si è ottenuto nel mio paese.”

Fra i percorsi di lavoro del convegno europeo, l’appesantimento delle pene per i responsabili di incidenti mortali occupa uno spazio preponderante. Le associazioni si augurano che siano perseguiti per omicidio volontario, che prevede pene fino a trent’anni di reclusione.

Oggi, i pirati della strada rischiano al massimo cinque anni di prigione.

http://france3-regions.francetvinfo.fr/auvergne/allier/moulins/associations-europeennes-victimes-route-se-rencontrent-moulins-1119397.html