Roma / Testo del videomessaggio con il quale Christine Jans saluterà i partecipanti al convegno, organizzato dall’AUFV, sull'”omicidio stradale” e sulla proposta di istituzione della “Giornata nazionale in memoria delle vittime della strada” / 15.12.2016, Camera dei deputati, auletta dei gruppi / Traduzione di Claudio Martino, AIFVS AUFV
Signori deputati, buongiorno,
mi chiamo Christine Jans e sono membro di due associazioni di difesa delle vittime della strada. Ho organizzato il 29 ottobre, a Moulins, il primo Convegno europeo di difesa delle vittime di incidenti stradali e di prevenzione dei rischi stradali.
Oggi le associazioni francesi constatano che la giustizia è decisamente troppo lassista nei confronti dei responsabili di incidenti e di crimini stradali. Le condanne pronunciate sono insignificanti confrontate con i reati commessi.
Le associazioni francesi sono del tutto d’accordo con il cammino intrapreso dall’Italia con il riconoscimento dell’omicidio stradale, avvenuto nel marzo 2016, attraverso la sentenza emanata nei confronti di Ilir Beti, il pirata della strada albanese che aveva ucciso quattro giovani francesi del Var il 13 agosto 2011.
Le associazioni francesi si augurano un inasprimento delle pene nei confronti dei pirati della strada. Esse esigono che i crimini stradali non siano più considerati come “un omicidio involontario”.
Propongono, riguardo alla legislazione francese, di:
1. Modificare la proposta di legge 4093 che prevede l’applicazione delle pene previste per gli omicidi volontari ai responsabili di omicidi colposi.
2. Completare l’articolo 222-8 del Codice penale con l’aggiunta del seguente paragrafo: “un veicolo terrestre a motore può essere considerato un’arma improvvisata”.
Queste rivendicazioni saranno inviate ai candidati per le prossime elezioni presidenziali e legislative.
La Giustizia italiana ormai condanna severamente i responsabili di omicidio stradale e questa decisione deve fare giurisprudenza in Europa.
Ringrazio Claudio Martino per la sua partecipazione al Convegno di Moulins e per la sua collaborazione futura con le associazioni francesi nella lotta contro la delinquenza stradale.
Grazie per il vostro ascolto.
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Bonjour Messieurs les Députés,
Je m’appelle Christine Jans et je suis membre de 2 associations de défenses de victimes de la route. J’ai organisé le 29 octobre 2016 à Moulins le premier Congrès européen de défense des victimes d’accidents de la route et de prévention des risques routiers.
Aujourd’hui les associations françaises constatent que la justice est beaucoup trop laxiste envers les responsables d’accidents et de crimes de la route. Les peines prononcées sont insignifiantes vis-à-vis des peines encourues.
Les associations françaises sont tout à fait d’accord avec la voie dans laquelle s’est engagée l’Italie avec la reconnaissance de l’homicide routier en mars 2016 à travers le jugement rendu pour Ilir Beti, ce chauffard albanais qui avait tué 4 jeunes varois le 13 août 2011.
Les associations françaises souhaitent un durcissement des peines à l’encontre des chauffards de la route. Elles exigent que les crimes de la route ne soient plus considérés comme « un homicide involontaire ».
Elles proposent de :
1. Modifier la proposition de Loi 4093 qui prévoit l’application des peines d’homicides volontaires aux responsables d’homicides involontaires :
2. Compléter l’article 222-8 du Code pénal par l’ajout de l’alinéa suivant : « un véhicule terrestre à moteur peut être considéré comme une arme par destination. »
Ces revendications seront envoyées aux candidats aux élections présidentielles et législatives prochaines.
La Justice italienne condamne désormais sévèrement les auteurs d’homicide routier et cette décision doit faire jurisprudence en Europe.
Je remercie Claudio Martino pour sa participation au Congrès de Moulins et sa collaboration future avec les associations françaises pour lutter contre la délinquance routière.
Je vous remercie pour votre écoute.