APPELLO DEI FAMILIARI DELLE VITTIME DELLA STRADA UCCISE DA ILIR BETI / 28 febbraio 2015 / traduzione di Claudio Martino ( AIFVS – onlus )

 

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APPELLO DEI FAMILIARI DELLE VITTIME DELLA STRADA UCCISE DA ILIR BETI / 28 febbraio 2015 / traduzione di Claudio Martino ( AIFVS – onlus )

La giustizia italiana ha confermato la piena colpevolezza di ilir BETI, il 20 giugno 2013, con la sentenza della corte d’appello di Torino (http://goo.gl/fjb0ev).

È stato riconosciuto colpevole di omicidio volontario con dolo eventuale, per il massacro che è costato la vita ai nostri figli, sull’A26, il 13 agosto 2011: 4 giovani morti ed un quinto, sopravvissuto con danni fisici permanenti (http://goo.gl/myz2pY).

NOI, genitori delle giovani vittime,
NOI, famiglie delle vittime sostenute dall’opinione pubblica francese ed italiana,
NOI, con una forza insospettabile nel richiedere giustizia,
NOI, con un’energia generata dal dolore incommensurabile mescolato a collera diventata collettiva,
NOI, innocenti vittime di una sciagura che non finirà mai,
NOI abbiamo ottenuto, dalla giustizia italiana, che il responsabile venisse riconosciuto colpevole di omicidio volontario stradale.

Ben 2 giudizi (primo e secondo grado) hanno affermato e ribadito una condanna proporzionata al crimine perpetrato.
A questo punto, abbiamo fiducia nella Corte di Cassazione, alla quale Ilir BETI ha fatto ricorso (http://goo.gl/ksK1ZA).

Siamo certi che la Suprema Corte
– confermerà la condanna inflitta ad Ilir BETI, che non ha mai dimostrato né rimorso né compassione
– e saprà rispettare una condanna pronunciata dopo uno scrupoloso lavoro di investigazione e di analisi di tutti gli elementi investigativi.
Il lavoro investigativo è stato in grado di provare numerose circostanze aggravanti, prima fra tutte il comportamento violento dell’imputato, immediatamente prima e subito dopo la tragedia.
Siamo certi che la Corte di Cassazione italiana non permetterà mai che un tale individuo, colpevole di omicidio volontario stradale con circostanze aggravanti, A CAUSA DI QUALCHE CAVILLO GIURIDICO non subisca una condanna proporzionata ai suoi atti.

Il dolore, la pena incommensurabile, il pregiudizio morale e fisico delle famiglie in lutto sono, purtroppo, ineliminabili.
L’unico modo per mostrare rispetto, nei confronti delle famiglie delle vittime, è comminare pene severe a quanti sono stati riconosciuti “ASSASSINI”!
Questo rispetto ha valore soltanto se le famiglie delle vittime possono fidarsi della giustizia degli uomini,
di una giustizia capace di mantenere pene giuste, senza possibilità di clemenza ingiustificata…

Ci aspettiamo dalla giustizia italiana,
esigiamo dalla giustizia degli uomini,
tale rispetto,
in nome della vita e della protezione degli onesti cittadini.

Tutte le nostre speranze sono rivolte alla Corte di Cassazione di Roma, che terrà udienza mercoledì 11 marzo prossimo, alle ore 10.

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