POST DI MARINA FONTANA / annotazioni (in parentesi quadre) di Claudio Martino ( AIFVS )
Facendo riferimento al testo unificato [http://goo.gl/iBlLi1],
Reputiamo importante che finalmente qualcosa si stia muovendo.
Ritengo sia stata la fermezza e la lucidità a guida della nostra richiesta, non la spinta emozionale, come ha dichiarato qualche politico, a guidare questo lungo cordone in tutta Italia che ha scosso la politica.
Ritengo che quest’onda umana, pacifica e lucida, guidata dall’amore e non dalla voglia di vendetta, abbia dato evidenza di un’Italia di persone serie, che con dignità e orgoglio superano il dolore personale e si impegnano in prima persona e disinteressatamente per raggiungere un fine tutto altruistico: Vera Giustizia per il futuro.
La Politica di una Nazione seria deve fornire queste risposte serie immediatamente.
Anche il Ministro Alfano ha sentito l’urgenza di esprimersi a favore di una immediata istituzione del reato di Omicidio Stradale [http://goo.gl/H4vY11].
Finalmente Ministro. Grazie!
Adesso bisogna fare attenzione:
Da una lettura del disegno di legge, scaricabile dal sito del Senato [non so Marina Fontana a quale disegno di legge si riferisca, visto che il testo unificato è stato elaborato sulla base di 4 disegni di legge, nn. 859, 1357, 1378, 1484 e 1553 – http://goo.gl/JQ6kTA],
• In riferimento alle pene: la versione approvata in commissione al Senato risulta peggiorativa rispetto al testo presentato, in quanto le pene previste vanno da 8 a 12 anni aumentati a 18 per i casi di omicidio multiplo; nella versione originaria le pene previste sono da 8 a 18 anni aumentati a 21 nei casi di omicidio multiplo.
“cagiona la morte di una persona è punito con la reclusione da otto a diciotto anni.
Nel caso di morte di più persone, ovvero di morte di una o più persone e di lesioni ad una o più persone, la pena può essere aumentata fino al triplo, per un massimo di anni ventuno.”
– Falanga 1357, http://goo.gl/05Sq7V:
“cagiona la morte di un uomo, è punito con la reclusione da quattro a dodici anni.”
– Moscardelli ed altri 1378, http://goo.gl/8qdH2i:
“cagiona la morte di una persona, è punito con la reclusione da sei a sedici anni.
Nel caso di morte di più persone, ovvero di morte di una o più persone e di lesioni ad una o più persone, la pena può essere aumentata fino al triplo, per un massimo di anni ventuno.”
– Stucchi 1484, http://goo.gl/Z7Sf2I:
“è punito con la pena della reclusione da cinque a quindici anni.
Nel caso di morte di più persone, ovvero di morte di una o più persone e di lesioni di una o più persone, si applica la pena che dovrebbe infliggersi per la più grave delle violazioni commesse aumentata fino al triplo, ma la pena non può superare gli anni ventuno.”
– Ginetti 1553, http://goo.gl/twknKt:
“è punito con la reclusione da otto a diciotto anni.
Nel caso di morte di più persone, ovvero di morte di una o più persone e di lesioni ad una o più persone, si applica la pena che dovrebbe infliggersi per la violazione più grave tra quelle commesse aumentata sino al triplo, con il limite massimo di anni ventuno”.]
• Il documento approvato contraddistingue la morte causata da alta velocità indicando come parametro il doppio della velocità consentita.
• Il testo approvato in Senato non riporta da nessuna parte riferimenti all’ergastolo della patente, che nella versione originaria era stato inserito.
“Negli ultimi anni si è assistito a coraggiosi tentativi di giudici che hanno cominciato ad inquadrare non come non colposo [uno dei due “non” credo sia di troppo] l’omicidio riconducibile all’infortunistica stradale, individuando un diverso, e più grave, atteggiamento psicologico dell’autore che in presenza di ben particolari presupposti oggettivi (stato di ebbrezza, alterazione da sostanze stupefacenti), si sia comunque posto alla guida di un veicolo, con ciò solo accettando il rischio, non tanto di produrre un pericolo potenziale alla sicurezza della circolazione, quanto di provocare la morte di altri, in evidente dispregio al bene giuridico «vita», Anche dalla lettura di tali sentenze trae forza l’esigenza di creare già a livello normativo fattispecie autonome sotto il profilo dell’elemento psicologico del reato, che si contrappongano a quelle meramente colpose, per definizione caratterizzate da un livello di disvalore sociale decisamente minore e per certo nemmeno a livello di immaginario collettivo paragonabile a quello che si va necessariamente a ledere.”
In tali affermazioni ritengo si possa riconoscere e riassumere quello che noi chiediamo di emendare e che corrisponde alla distrazione consapevole.
Chiediamo quindi con urgenza alla Politica e ai Politici di presentare entro la data stabilita del 21 aprile 2015 i seguenti emendamenti:
1. Introduzione della distrazione consapevole (utilizzo irresponsabile di cellulare alla guida, ecc.)
2. Introduzione dell’ergastolo della patente per i casi più gravi
3. Considerare il minimo della pena di 8 anni anche per l’alta velocità e la distrazione consapevole
4. Intendere per alta velocità una velocità superiore del 50% rispetto alla velocità consentita
Se tali emendamenti, necessari per colmare queste gravi lacune permanessero, e non fossero presentati entro la data stabilita del 21 aprile e laddove non fossero approvati in tempi brevi, per il continuare delle lungaggini dell’iter parlamentare, segnalo che proporremo di tornare ancora una volta in piazza, in tutta Italia, a chiedere sempre più insistentemente di agire per decreto.
Facciamo appello a tutti i cittadini e a tutte le Associazioni perché è necessario non abbassare la guardia.
Facciamo appello a senatori e deputati a cui chiediamo di condividere le nostre richieste e di apportare con immediatezza tutte le modifiche necessarie.
Facciamo appello a Matteo Renzi, presidente del Consiglio, da sempre dichiarato sostenitore di questa legge, affinché per il suo governo sia il tempo del fare “la cosa giusta” “fatta bene” in tempi immediati.
Chiediamo al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella di vigilare sul rispetto della completezza del testo e della necessità di procedere con rapidità.
Ringraziamo di cuore i politici da sempre al nostro fianco, chiedendo loro di continuare ad esserlo fino al raggiungimento dell’obiettivo di questa battaglia di civiltà, tra i quali il viceministro Riccardo Nencini e il sottosegretario alla Giustizia Cosimo Ferri.
Facciamo appello alla stampa scritta e della tv affinché continui a presidiare questo tema per darne evidenza costante, in modo da tenere informata tutta l’opinione pubblica.
Grazie per l’attenzione.
Marina Fontana Cona (vittima della strada miracolosamente viva, moglie di Roberto Cona ucciso da un omicidio stradale il 27 luglio 2013)
con Armando Melodia (cugino di Marina Fontana)