Buongiorno a tutti.
Caro Giorgio,
come da tua richiesta, intervengo sulla tua mail, inserendo i passaggi che ho trovato nei verbali che ho (non sono certo di averli tutti e Pina, pur avendomelo promesso, non mi ha mai mandato le copie di tutti),
premettendo che posso accettare che mi si dica quasi di tutto,
ma non certamente che io faccio lo “smemorato” od il finto tonto.
Argomento parco:
l’assemblea alla quale ti riferisci non è quella del 2002, ma quella del 2004.
Nel 2002 l’assemblea si tenne il 21/22 settembre a Lido di Classe ed in quell’occasione Clelia semplicemente illustrò il progetto che aveva in mente e nessuno ebbe da replicare.
Effettivamente, tra le altre cose, tu suggeristi che l’associazione si costituisse nei procedimenti giudiziari contro gli enti pubblici nei casi in cui si ritenesse necessario.
La tua mozione fu considerata così importante, che si aprì un dibattito sulla necessità di costituirci parte civile, non solo contro gli enti pubblici, ma contro tutti coloro che fossero stati imputati di omicidio colposo qualora se ne fosse intravista l’opportunità.
Ricordo perfettamente che tale ipotesi di costituzione civile più estensiva rispetto alla tua mozione fu da me proposta a Grosseto, in occasione di FESTAMBIENTE, nell’agosto 2002, parlandone a tavola con Pina, Caporicci, Cianfanelli, Formiconi, Cesari e non ricordo chi altri.
E FU ACCOLTA CON ENTUSIASMO, tant’è che, proprio nel 2002, l’associazione si costituì per la prima volta in un procedimento penale.
Sempre in occasione dell’assemblea del 2002, il direttivo mi chiese la disponibilità ad entrare nel consiglio e, come da mozione approvata, ne entrai a far parte.
NELL’aprile 2003, la Giunta del Comune di Grosseto delibera la concessione del diritto di superficie per la realizzazione del parco,
dove noi (il presidente) avremmo dovuto incaricare un professionista per fare il frazionamento ed un notaio per la stipula del rogito: a quel punto l’Associazione avrebbe potuto usufruire del terreno ed il parco avrebbe potuto muovere i primi passi.
Faccio presente che questi atti, spediti alla sede centrale, non sono mai stati trasmessi ai consiglieri.
NON CI È MAI STATO CONCESSO DI LEGGERLI, MAI DI AVERLI TRA LE MANI: QUESTI SONO STATI REPERITI IN RETE.
Successivamente, IN ATTESA DELLA NOMINA DEI PROFESSIONISTI, Formiconi illustrò, in occasione dei consigli direttivi, gli sviluppi del progetto, a partire dal direttivo di giugno 2003:
NEL luglio 2003, Clelia presenta al Comune di Grosseto domanda per la concessione di un terreno, corredandola dei documenti richiesti:
E tutto andava bene fino al settembre 2003, quando Clelia chiese di poter fare una raccolta fondi, che il consiglio approva all’unanimità:
Il 1° ottobre 2003, Clelia deposita presso la Provincia di Grosseto copia della planimetria di progetto:
Durante il direttivo del novembre 2003 nacquero i primi problemi: Bertei cambiò parere e si dichiarò fortemente contrario ad una ricerca fondi che coinvolgesse l’associazione, temendo chissà quali rischi o danni d’immagine, non disdegnando di paventare la possibilità che qualcuno (Clelia) intendesse lucrare sul progetto.
Bernabei propose di replicare il progetto a Roma ed in altre città e voleva copia del progetto del parco (senza capire che il progetto non era nostro, ma di Clelia), tanto che Pina propose di verificare se il progetto fosse esportabile ad altre realtà:
Cianfanelli sottolineò che Roma e Grosseto non è che siano proprio la stessa cosa:
A quel punto Clelia annuncia l’ipotesi di procedere da sola (per il reperimento fondi) e, abbastanza contrariata, lascia il consiglio per “esigenze personali”:
Successivamente, nell’assemblea del 2004, Bernabei tornò alla carica,
chiedendo all’assemblea di pronunciarsi al fine di impegnare il direttivo a riappropriarsi del progetto del parco.
Visto, però, che, di tutte queste menate, l’assemblea non ne sapeva nulla, si deliberò che la competenza fosse del direttivo:
INFINE, NEL LUGLIO 2004, Clelia consegna a Pina tutta la documentazione che riguarda il parco (che i consiglieri non hanno mai potuto vedere), da cui si evince che il progetto è a firma della stessa Formiconi:
Da quel momento non se ne sa ufficialmente più nulla, fino a maggio 2011, quando, saputo che il Comune di Grosseto, non avendo l’Associazione provveduto al frazionamento ed al rogito, ha unilateralmente ritenuto non fossimo piu interessati,
Clelia ha inviato una richiesta di 54.000 euro:
Ora, leggendo questa schermata mi chiedo due cose:
- perché l’unica voce di spesa che non compare è una spesa da 9.900 euro, che abbiamo speso per una rappresentazione teatrale, che si è poi rivelata essere la lettura di un brano di dieci minuti in occasione di un convegno (praticamente 1000 euro al minuto)?
- come si può pretendere di far “liquidare” (rectius, ignorare) un problema dell’ordine di 50.000 euro, senza aver prima chiesto alla Formiconi una sospensiva di trenta giorni, al fine di poter racimolare tutti i documenti che riguardavano la questione ed inviarli a tutti i consiglieri affinché potessero farsi una opinione sulla scorta di documenti oggettivi? Ricordo chi erano i consiglieri: Astone, Battistini, Bressan, Ciaramella, Nasti, Pallotti, Perozzi, Ruggeri, Romano… subito chiesi a tutti loro di approfondire la questione, avvertendo di un concreto rischio si adisse le vie legali (premonizione gratuita tipo mago Otelma):
Interessante anche la risposta di Pina: non ne abbiamo saputo nulla, perché la sede di Grosseto non si è attivata per controllare attivamente ogni 10 giorni l’albo pretorio, ché non si sa mai…
Cioè, ci comunicano ad aprile 2003 che vi è da fare frazionamento e rogito, chi ha facoltà di nominare questi professionisti è Pina e Pina sta ad aspettare tre anni… per poi scrivere che la colpa è di Clelia che non è andata in Comune ogni dieci giorni…
Preferisco sorvolare sulla risposta di Rosalba:
COMUNQUE, nel luglio 2011, l’argomento è nuovamente oggetto di direttivo: Pina LEGGE la delibera e gli altri, senza potersi fare una propria idea sulla base di documenti cartacei o digitalizzati inviati almeno una settimana prima del consiglio, deliberano che si andrà fino in tribunale.
PERFETTO, io sono convinto che, se quei 50.000 euro dovessero uscire dal portafoglio personale di ogni consigliere, qualcuno avrebbe chiesto di potersi studiare la faccenda un poco meglio…
E, nell’ottobre 2012 – indovinate un po’ – arriva il decreto ingiuntivo:
IL RESTO direi sia cosa a tutti abbastanza nota…