VERONA. “La posizione presa dall’Associazione Lorenzo Guarnieri Onlus nei confronti dell’Automobile Club d’Italia ci trova pienamente d’accordo. Non è possibile che un ente avente come scopo ultimo la tutela degli automobilisti, destini solo il 2% dei propri profitti in azioni per la sicurezza stradale finalizzati tutela degli stessi”. A parlare è il presidente dell’Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada Onlus, Alberto Pallotti, che si è pronunciato riguardo al contenuto pubblicato sul sito dell’ASAPS in data 22 dicembre (visibile al link https://www.asaps.it/downloads/files/pag_8-cent-234.pdf e ripreso, successivamente, da Stefano Guarnieri, padre di una vittima della strada, direttamente sul suo profilo Facebook).
“Nel giorno della prescrizione per gli omicidi colposi legati alla strage di Viareggio, avvenuta 11 anni e mezzo fa nella notte del 29 giugno del 2009 e costata la vita a 32 persone, il nostro grido assume un peso ancora maggiore – dice il leader dell’A.I.F.V.S. Onlus –. Non investire soldi per migliorare le strade italiane vuol dire rendere inevitabili le tragedie. L’ACI, con il monopolio del PRA, riceve dallo stato fondi che dovrebbe reinvestire in infrastrutture. Tuttavia, l’utilizzo è decisamente diverso, poiché le relative somme. Come ben documentato dall’ASAPS, vengono destinate ad acquisto di quote per espansione societaria, finanziamenti di autodromi, servizi di lusso per soci e semplici informazione sulla mobilità. Insomma, di 467 milioni di euro, solo 4,7 sono destinati alla sicurezza stradale nell’indifferenza generale. Un concetto che somiglia alle nostre battaglie, in ambito comunale, provinciale e regionale, per l’utilizzo dei proventi derivanti dall’art. 208 del codice della strada. Siamo contrari al concetto secondo cui questi enti sono autorizzati a maneggiare soldi pubblici senza il minimo controllo. E’ necessario istituire un organismo di garanzia in cui sia presente la società civile, auspicabilmente anche familiari delle vittime che la strada ha mietuto. Realtà come ACI, ma anche CONSAP e IVASS vanno costantemente monitorate. La nostra attenzione, nonostante una realtà così aberrante, non cala; siamo pronti a combattere – conclude – affinché vengano rispettate le regole ed invochiamo la massima attenzione della magistratura e degli enti preposti”.