ANCORA UN CICLOTURISTA MORTO SULL’APPIA / 04.05.2015
Il ciclista pedalava al margine della strada, di domenica, quando tutti avrebbero dovuto avere più pazienza.
Purtroppo niente è servito per chi cercava solo un momento di libertà.
Non si conosce la dinamica dell’incidente, ma una cosa è certa:
un altro pedalatore fuori del raccordo, sulla strada statale Appia, ci ha lasciati.
Noi cicloturisti siamo in balia di tutti, della noncuranza politica verso le problematiche del settore, della gratuita distrazione (multe risibili verso l’uso smodato del telefonino, ecc.) dei motorizzati.
A rendere ancora più sconcertante il problema, è la scarsa sensibilità verso il cicloturismo di alcune associazioni di ciclisti urbani, come se il pedalare presupponesse limiti spaziali.
Si fanno riunioni infinite per qualche bike lane in più nella città, o per superare una mini galleria e poi si tace riguardo al mettere in sicurezza le vie in uscita dalla città, nonostante siano da tutti ritenute le più pericolose e frequentate.
Solo il sottoscritto continua ad urlare che bisogna interessarsi del problema, pensare all’utente ciclista, alla sua incolumità, altrimenti è preferibile vietare certe strade a chi pedala, una volta per tutte.
Basta morti!
Si deve partire dalla segnaletica verticale “PERICOLO CICLISTI”, per arrivare alla banda rumorosa con catarinfrangente, per continuare, dov’è possibile, con un piccolo cordolo in cemento fino alle ciclostrade turistiche autonome.
La Federazione Ciclistica Italiana Lazio si mette a completa disposizione delle autorità per arginare questa mattanza.
Gianfranco Di Pretoro
Federazione Ciclistica Italiana Lazio
Responsabile piste ciclabili e viabilità
Roma 4 5 2014