Incidente di Parma “Era già tutto previsto”. Il responsabile di Parma dell’Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada aveva denunciato – inscoltato – la pericolosità di quel tratto di VINCENZO BORGOMEO
Auto giù dal cavalcavia a Parma, ed è dramma: 3 morti e otto feriti sulla A1 ma “Per favore, non usate il termine ‘incidente’: un evento prevedibile non può essere definito incidente”. Così Tonino Morreale ci ha scritto commentando il tragico incidente di Parma. Morreale è Membro della A. I. F. V. S. Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada Gruppo prevenzione Sede Provinciale di Parma e ci ha raccontato che tutti gli enti preposti erano stati avvisati della pericolosità dei cavalcavia parmensi. “Le foto – spiega – sono del 2008 anno in cui ho chiesto l’intervento sui pericolosi cavalcavia”.
Fra l’altro l’incidente di Parma è stato preceduto da altri casi “fotocopia” nei pressi di Castelfranco Emilia negli ultimi anni:
1. Nella notte tra il 14 e 15 gennaio 2007 una Volvo Station Wagon con a bordo quattro amici precipitò dal cavalcavia autostradale nel comune di Castelfranco, località Piumazzo, Via Muzza Corona e finì in mezzo l’autostrada A1: tutti e quattro gli occupanti si ferirono gravemente, ma miracolosamente si salvarono.
2. Il 16 Luglio 2007 una BMW con due persone, di 52 e 49 anni, precipitò dal medesimo cavalcavia, finendo sulla sottostante autostrada A1: il sinistro provocò il decesso di entrambe;
3. Il 4 dicembre 2010 un Mazda guidata da un 23enne di San Cesario precipitò dal medesimo cavalcavia, finendo sulla autostrada
A1; il conducente rimase ferito;
4. Il 5 marzo 2011 il sig. LODDO EFISIO, 43enne originario di Cagliari, ma residente a Castelfranco, a bordo di una Opel Astra è precipitato dal medesimo cavalcavia; il sinistro ha provocato il decesso del conducente;
Insomma, cosa è successo dopo la denuncia di Morreale? Nulla, purtroppo. Su questi temi abbiamo montato un’inchiesta permanente ma è triste verificare che a fronte di denunce circostanziate non ci sia mai nessuno che faccia qualcosa. Il caso di Parma si commenta da solo.
Ecco, infinie, l’esposto fatto dall’associazione italiana familiari e vittime della strada – onlus della sede provinciale di Modena. Lo riportiamo integralmente.
ALLA PROCURA DELLA REPUBBLICA DI MODENA
Esposto-denuncia inoltrato da Associazione Italiana Famigliari Vittime della Strada- ONLUS
Fatti evidenziati: sinistro mortale del 05.02.2011 in danno di EFISIO LODDO; precedente duplice sinistro mortale del 16.07.2007; precedente plurimo sinistro con lesioni gravi del 04.12.2010; precedente sinistro plurimo del 15 gennaio 2007 con lesioni gravi, episodi tutti accaduti sul cavalcavia della A1, località Piumazzo, Comune di Castefranco Emiliano (MO), via Muzza Corona.
*** *** ***
Ill. mo Sig. Pubblico Ministero,
Io sottoscritto FRANCO PIACENTINI nato a Modena il 20 luglio 1963, residente in via Curtatona 41, 41100 MODENA, nella sua qualità di responsabile per la provincia di MODENA della Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada – ONLUS, iscritta al Registro Nazionale delle associazioni di promozione sociale, ai sensi e per gli effetti della Legge 7 dicembre 2000, n. 383, con il numero 68 ed iscritta all’elenco degli enti e associazioni di comprovata esperienza come da decreto del 21-3-2001 pubblicato in G. U. 139 del 18-6-2001, con sede legale nazionale in viale Africa n. 112, 00144 ROMA (Codice fiscale 9718.4320.584), dedita alla tutela e sicurezza stradale e tutela delle vittime di incidenti stradali
PREMESSO CHE
l’Associazione persegue finalità di solidarietà sociale identificate nel “fermare la strage stradale e dare giustizia ai superstiti” come da art. 2 comma 1 dello Statuto sociale;
nell’ambito dell’attività associativa rientra la prevenzione dei sinistri stradali e la gestione delle fasi conseguenti la perdita di vite umane a seguito di questi ultimi;
risulta sussistere il riconoscimento legislativo di tale finalità con la Legge 7.12.2000 n. 383;
come cittadino, e nella sua qualità sopra indicata, la parte esponente è interessato alla tutela della vita e della salute delle persone dai terribili effetti della incidentalità stradale e quindi alla conoscenza delle iniziative, delle energie e degli strumenti che la pubblica Amministrazione destina a tale tutela così come dei risultati raggiunti,
nel caso dell’incidente occorso il 5 marzo 2011 sul cavalcavia di via Muzza Corona di Castelfranco Emilia, risultano alcuni fatti eclatanti: precedente sinistro con esiti nefasti occorso nello stesso punto; predente invito alla parte competente per la messa in sicurezza della strada ad intervenire nella messa in sicurezza; precedente intervento di diversi giornali locali sottolineanti la precarietà del tratto di strada de qua,
ESPONE QUANTO SEGUE
1. Nella notte tra il 14 e 15 gennaio 2007 una Volvo Station Wagon con a bordo quattro amici precipitò dal cavalcavia autostradale nel comune di Castelfranco, località Piumazzo, Via Muzzo Corona e finì in mezzo l’autostrada A1: tutti e quattro gli occupanti si ferirono gravemente, ma miracolosamente si salvarono.
2. Il 16 Luglio 2007 una BMW con due persone, di 52 e 49 anni, precipitò dal medesimo cavalvia, finendo sulla sottostante autostrada A1: il sinistro provocò il decesso di entrambe;
3. Il 4 dicembre 2010 un Mazda guidata da un 23enne di San Cesario precipitò dal medesimo cavalcavia, finendo sulla autostrada A1; il conducente rimase gravemente ferito;
4. Il 5 marzo 2011 il sig. LODDO EFISIO, 43enne originario di Cagliari, ma residente a Castelfranco, a bordo di una Opel Astra è precipitato dal medesimo cavalcavia; il sinistro ha provocato il decesso del conducente;
5. Da quanto sopra esposto la struttura di difesa laterale del cavalcavia presenta gravissime carenze sia di progettazione, sia della scelta dei materiali, sia dal carente assemblaggio degli elementi attuali che la compongono.
6. Risulta che la barriera di protezione del predetto cavalcavia sia stata realizzata in palese violazione alle norme vigenti in materia, oltre che al buon senso.
7. Risulta che le predette barriere poste sul cavalcavia sono state riparate dopo ogni precedente sinistro sopra indicato.
8. Il problema della completa insicurezza del predetto cavalcavia risulta sollevato dalla parte esponente mediante comunicato stampa inviato al “Resto del Carlino” pubblicato martedì 7 dicembre 2010 di cui si allega copia, rendendolo pubblico a tutti.
9. Lo stato dei luoghi alla data del 6 marzo 2001 è visibile al seguente link: http://qn. quotidiano. net/file_generali/pdf/MODENA%20INCIDENTE. mov
10. Il comune di Castelfranco Emilia, tramite l’assessore ai lavori pubblici, ha ammesso la pericolosità del cavalcavia e la necessità della sua messa in sicurezza in un articolo pubblicato sul “Resto del Carlino” in data 8 dicembre 2010 di cui si allega copia.
11. Fino alla data dell’ultimo incidente mortale del 5.03.2011 nessun ente preposto si è attivato per la messa in sicurezza del predetto cavalcavia sull’autostrada A1.
12. risulta che il predetto assessore nell’accettare l’incarico di assessore ai Lavori Pubblici abbia giurato fedeltà allo Stato Italiano e di bene e fedelmente adempiere ai compiti che la legge demanda al predetto assessorato, previsto dall’art. 54 della Costituzione che prescrive che, testualmente: “… I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore, prestando giuramento nei casi stabiliti dalla legge”.
Ciò premesso la parte esponente, nella sua qualità, ad ogni effetto di legge, presenta
ESPOSTO – DENUNCIA
nei confronti delle persone che risulteranno avere violato la legge penale, allo stato ignote, per i reati di omicidio colposo o quello che la S. V. meglio riterrà di ravvisare nei fatti sopra esposti, chiedendo che venga iniziato il procedimento penale contro coloro che verranno identificati come responsabili della progettazione, costruzione e messa in sicurezza del cavalcavia, nonché dei responsabili della manutenzione ordinaria e straordinaria dei manufatti relativi alla sicurezza del piano viario del cavalvia stesso, come sopra individuato.
Non pare infatti che le barriere esistenti, in quanto destinate ad un punto particolarmente pericoloso, siano state realizzate e mantenute in modo tale da contenere eventuali veicoli in svio: viene a mancare un fattore essenziale di sicurezza, che può costituire antecendente causale determinante dei sinistri denunciati.
Con ogni evidenza, si tratta, soprattutto con riferimento all’ultimo episodio, conclusosi tragicamente con la morte del Sig. Loddo, di una situazione pericolosa per la pubblica incolumita’, per cui si sollecitano anche i provvedimenti cautelari necessari ed indispensabili per evitare ulteriori sinistri, anche mortali, che siano collegati eziologicamente con la attuale carente qualità dei componenti strutturali (elementi d’acciaio; spessore minimo del nastro; paletti di sostegno; altezza dei distanziatori; qualità della bulloneria; caratteristiche della piastrina con copri-asola antisfilamento) o deficitaria messa in opera dei dispositivi di ritenuta del piano viario predetto, caratterizzati da una energia di contenimento non idonea a trattenere (contenimento categorico) le autovetture in carreggiata (vedasi: http://www. stradelandia. it/Pubblicazioni/Argomento/Berriere/Barriere. html ; D. M. LAVORI PUBBLICI N. 223 DEL 18.02.1992; D. M. LAVORI PUBBLICI N. 4621 del 15.10.1996; D. M. LAV. PUBBL. 03.06.1998,
a tal fine, fin d’ora,
SUGGERISCE LE SEGUENTI ATTIVITA’ DI INDAGINE
-verificare se il piano viario sovrastante il cavalcavia e le strutture che lo compongono (barriere laterali, in particolare) rispondano alla normativa, anche tecnica, vigente;
-verificare, in ogni caso, se le riparazioni e maunutenzioni straordinarie siano state fatte e se si, siano state eseguite secondo le regole dell’arte;
-verificare eventuali omissioni atte ad evitare il luttuoso evento e i soggetti responsabili di tali omissioni;
– acquisire ogni atto di indagine e verbale redatto dalle competenti autorità di polizia, nonché dal personale della competente Società Concessionaria del tratto autostradale, nonché presso l’ANAS, Compartimento di competenza di Bologna;
– acquisire il processo verbale della visita di ricognizione o di collaudo redatto ai fini della sicurezza presso ANAS, Società Concessionaria e presso Comune di Castelfranco Emilia;
si indicano come persone informate sui fatti:
– Ente che ha commissionato le riparazioni sulle strutture precedentemente incidentate
– personale della impresa
– Ditta che ha effettuato le riparazioni
– Polizia Municipale di Castelfranco Emilia
– Polizia Stradale Modena Nord – Mirandola
– Sindaco Comune di Castelfranco Emilia
– responsabile di tronco di Autostrade per l’Italia S. p. A.
– responsabile ANAS
Con riserva di depositare memorie integrative ex art. 121 cpp e di costituirci parte civile nell’instaurando procedimento penale così radicato.
Avviso ex art. 408 c. p. p.: si chiede di essere preavvisati in caso di archiviazione dell’instaurando procedimento presso la residenza suindicata.
Attestazione ex art. 107 att. c. p. p.: si chiede inoltre che venga data attestazione scritta della presentazione della presente su una copia che si esibisce.
Documenti allegati :
1. copia doc. identità Franco Piacentini;
2. copia statuto associazione A. I. F. V. S. – ONLUS;
3. numero 8 fotografie sullo stato dell’opera scattate nel luglio 2007;
4. numero 6 fotografie sullo stato dell’opera scattate il giorno 6/3/2011
5. copia articolo Gazzetta di Modena del 17/7/2007,
6. copia articolo Gazzetta di Modena del 17/7/2007,
7. copia articolo Gazzetta di Modena del 5/12/2010,
8. copia Articolo Resto del Carlino del 7/12/2010,
9. copia articolo Resto del Carlino del 7/12/2010,
NOMINA DIFENSORE DI FIDUCIA
La parte esponente FRANCO PIACENTINI, nella sua qualità sopra indicata, dichiara di nominare suo difensore di fiducia l’avv. Cosimo Zaccaria del foro di Modena con studio a Modena in Corso vittorio Emanuele II° n°3, demandandogli ogni facoltà e potere previsto dalla legge riguardo il predetto incombente richiesto dichiarando di eleggere il domicilio presso la propria abitazione sopra indicata.
Modena Mardedì 8 marzo 2011 ore 9,30
f. to Franco Piacentini nella sua qualità più sopra indicata