Morte, per incidente stradale, della giovanissima Carmen DI GUIDA / Il 21 aprile 2015, udienza, davanti al GIP di Santa Maria Capua Vetere (CE), sull’opposizione alla richiesta di archiviazione / di Claudio Martino ( AIFVS ) / 18.04.2015

Morte, per incidente stradale, della giovanissima Carmen DI GUIDA / Il 21 aprile 2015, udienza, davanti al GIP di Santa Maria Capua Vetere (CE), sull’opposizione alla richiesta di archiviazione / di Claudio Martino ( AIFVS ) / 18.04.2015

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La tragedia si abbatte sulla famiglia Di Guida il 5 gennaio 2012. Alla vigilia della festività sinonimo di gioia e regali, la morte ghermisce la giovanissima Carmen, su una delle strade della città di Aversa, in provincia di Caserta.
Una precedenza non rispettata, durante una svolta a sinistra, dal conducente del motorino su cui viaggia, risulta fatale a Carmen.
Purtroppo la ragazza non indossa il casco e – forse – i soccorsi da parte degli operatori del 118 non sono adeguati.
Fatto sta che la giovane figlia di Leonardo non sopravvive all’impatto del motorino (preceduto – forse – dal “contatto” con un altro motorino che procede affiancato) con un’autovettura che sopraggiunge nell’altro senso di marcia.
Un cronista, a poche ore dal tragico evento – com’è malvezzo di tanti operatori della stampa, specie quando la vittima non può difendersi – ha già la sua “verità” da offrire ai lettori (http://goo.gl/XkK9Mc):
pur con l’ovvio, prudenziale, uso del condizionale, il Nostro (ad indagini appena avviate), basandosi su non meglio specificati “testimoni”, decide che, a guidare il motorino, era Carmen e non il ragazzo che si trovava sul motorino insieme con lei.
Nonostante l’impatto abbia avuto luogo su una strada trafficata, in un’ora centrale del giorno, in una zona abitata, nessuno si presenta, agli agenti della polizia locale sopraggiunti, ad offrire la propria testimonianza, né gli agenti si preoccupano di interrogare le persone presenti, alla ricerca di possibili testimoni.
Il conducente dell’autovettura coinvolta nell’impatto non scioglie il nodo relativo a chi fosse il conducente del motorino investito, l’altro ragazzo coinvolto nell’incidente dichiara – indovinate un po’ – che a guidare era Carmen, chi ha affidato il motorino ai due ragazzi (a sua volta non proprietario, ma affidatario) sostiene di averlo consegnato a Carmen e non all’altro ragazzo… insomma la colpa, tutta la colpa è di Carmen, l’unico attore, in questa tragedia, che non può più pronunciare battute… un copione, mutatis mutandis, già letto tante volte…
Le indagini, almeno secondo i familiari di Carmen e l’avvocato Gianmarco Cesari – loro legale di fiducia, nonché rappresentante dell’Associazione italiana familiari e vittime della strada (AIFVS), costituitasi parte civile – vengono condotte con superficialità.
Viene, addirittura, con indagini ancora in corso, autorizzata la rottamazione di uno dei due motorini, con il dubbio, avanzato da papà Leonardo e dall’avvocato Cesari, che quello rottamato sia il motorino coinvolto nell’impatto e non quello che l’affiancava.
Inoltre, si chiedono: almeno il proprietario del motorino è stato denunciato per incauto affidamento del mezzo, per di più sprovvisto di copertura assicurativa?
Un primo tentativo di archiviazione viene rintuzzato.
Ora un altro, che verrà esaminato dal GIP il prossimo 21 aprile.
“Cosa c’è di nuovo”, chiedo a Leonardo Di Guida e Gianmarco Cesari, “che giustifichi la vostra opposizione a questa seconda richiesta di archiviazione?”
La loro risposta è che ci sarebbe un testimone oculare dell’incidente, che avrebbe raccontato ai propri familiari di aver visto alla guida del motorino un ragazzo, con una ragazza dietro; questo signore, però, non avrebbe intenzione di presentarsi spontaneamente a testimoniare, non volendo avere niente a che fare con la legge…
La speranza di Leonardo e di Cesari è che, una volta convocato dall’autorità giudiziaria, impossibilitato ad astenersi dal raccontare la sua versione dei fatti, il testimone non si rifugi, magari, nel “non ricordo” e si decida a dire la verità…
Claudio Martino

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