Nel 2014 altro calo delle pattuglie di Polizia stradale: addio sicurezza? La specialità, già sotto organico, nel 2014 perderà altri 4.000 uomini. Così facendo la sicurezza stradale resterà un miraggio

Nel 2014 altro calo delle pattuglie di Polizia stradale: addio sicurezza?

La specialità, già sotto organico, nel 2014 perderà altri 4.000 uomini. Così facendo la sicurezza stradale resterà un miraggio

 

Negli ultimi 8 anni, a livello nazionale, l’organico della Polizia è sceso da 110.000 unità alle 95.000 di oggi. È allarme. Siamo in pochi, e sempre più anziani: l’età media è sui 45 anni“. A parlare così a SicurAUTO.it è Matteo Bianchi, noto e combattivo segretario regionale ligure del Coisp (Coordinamento per l’indipendenza sindacale delle Forze di Polizia). Che prosegue: “E il futuro non dice nulla di buono. Per il 2014, in nome della spending review, è prevista l’assunzione di 1.000 unità. Mentre ne andranno in pensione 5.000. Un saldo negativo di 4.000, in una situazione che è già di emergenza“. Senza parlare della legge di Stabilità, che prevede la riduzione degli straordinari della Polizia, e un ulteriore taglio ai fondi destinati alle divise dei poliziotti, “già oggi in difficoltà e costretti a comprare capi d’abbigliamento di tasca loro. La riduzione del 50% dell’attuale turnover comprometterà – dice Bianchi – l’azione e l’efficacia dei servizi sul territorio“. Il tutto, questo è ovvio, anche a discapito della sicurezza stradale (oltre che della criminalità), in quanto è inevitabile che la presenza sulle strade delle pattuglie di Polizia scenda (parliamo delle arterie fuori città, attenzione, e non delle vie cittadine dove operano gli agenti della Polizia municipale, dei Carabinieri e della Polizia di Stato con i vari reparti).

IL GUAIO DEGLI ALCOLTEST – A proposito di sicurezza stradale, Bianchi evidenzia un altro aspetto preoccupante: la carenza di controlli sulle strade per la prevenzione della guida in stato d’ebbrezza. In particolare, “gli alcoltest vengono effettuati quasi solo dopo un incidente. Un’operazione utile, per carità, per multare il trasgressore ed evitare che il fatto si ripeta. Ma la prevenzione è scarsissima: sono davvero pochi i controlli con alcoltest sulle strade sui guidatori che viaggiano normalmente. Magari, si potrebbero fare verifiche mirate, su conducenti che appaiono a rischio. La Polizia ha un certo ‘fiuto’ per questo. Però l’organico è scarso, e gli apparecchi per effettuare gli alcoltest sono pochissimi. Stendo un velo pietoso sui drogatest…“. C’è tuttavia da dire che sul fronte dell’alcoltest rispetto a 5-6 anni fa, adesso si fanno molti più verifiche in Italia (siamo a oltre 1 milione di controlli annui, contro i meno di 100.000 di prima): questi numeri tengono conto di tutte le specilità di Polizia, Carabinieri, Finanza ecc.

TUTTO IN MANO ALLE TELECAMERE? – Viene il sospetto che lo Stato abbia deciso di delegarequasi del tutto alle telecamere i controlli ai fini della sicurezza: autovelox a tutto spiano. Occhio, perché i numeri non sono incoraggianti; nel 2001, l’Unione europea aveva fissato un obiettivo preciso per tutti i Paesi membri, ossia il dimezzamento delle vittime in 10 anni. L’Italia non ce l’ha fatta nel 2010. Ma neppure nel 2011 e, incredibilmente, neanche nel 2012: siamo a -48,5%Davvero questa è la via giusta per arrivare a ridurre drasticamente i sinistri lungo lo Stivale? E in che condizioni arriverà l’Italia fra 10 anni, visto che l’Unione europea ha già fissato un altro target, cioè un ulteriore dimezzamento dei morti? Ricordiamo che la prevenzione è davvero efficace se ci sono controlli effettivi sulle strade, con gli agenti in carne e ossa, pronti a fermare i trasgressori; e non si tratta solo di velocità eccessiva, ma pure di mancato rispetto della distanza di sicurezza, guida pericolosa, guida alterata ecc., tutte infrazioni che una telecamera non individua.

LA QUESTIONE AUTOSTRADE – A livello locale, un allarme analogo arriva dal procuratore aggiunto di Genova, Francesco Cozzi, preoccupato per la carenza della Polizia sulle strade. “Le parole del procuratore ci lasciano piacevolmente colpiti – gli fa eco Bianchi -, indice che era reale la nostra denuncia: la carenza di risorse, la perdita di contatto con il territorio da parte delle Forze dell’ordine. Da gennaio 2014, oltre all’ormai noto impiego del personale del distaccamento Polizia stradale di Chiavari in àmbito autostradale, anche le pattuglie dei distaccamenti Polizia stradale di Albenga e Alassio saranno convogliate in analogo servizio. Troviamo assurdo che a oggi si sia dovuto esporre un procuratore della Repubblica a denunciare pubblicamente una carenza di personale tra le Forze dell’ordine, proprio in merito a controlli di Codice della strada, e non lo abbia fatto il massimo esperto a livello regionale, ossia il dirigente del compartimento Polizia stradale“. Bianchi chiude molto polemico, con unriferimento alla Liguria: “Ci saranno meno risorse sulla viabilità ordinaria, come scelto da Roberto Campisi, dirigente del compartimento Polizia stradale Liguria. Mi stupisce la differenza fra l’elevato numero di pattuglie della Stradale sulla rete di Autostrade per l’Italia (primo gestore italiano), e l’esiguo numero di poliziotti sul resto della rete extraurbana. Occorre riflettere. Io non voglio pensare che questa maggiore attenzione stia nel fatto che (come da convenzione stipulata dal ministero dell’Interno e dall’azienda concessionaria) Autostrade per l’Italia dà mezzi e strumenti alla Polizia per controllare la loro rete viaria, mentre chi gestisce il resto della rete extraurbana non ha la possibilità di dare un corrispettivo altrettanto forte, creando di fatto un netto squilibrio“.

di E.B.

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