sicurezza della rete stradale italiana. NUOVO TESTO APPROVATO DALLA COMMISSIONE

sicurezza della rete stradale italiana.
NUOVO TESTO APPROVATO DALLA COMMISSIONE
La IX Commissione,
premesso che:
la sicurezza stradale costituisce un obiettivo prioritario per l’Europa, che da anni promuove presso gli Stati una forte presa di coscienza per mettere in campo azioni volte a ridurre gli incidenti sulla strada e conseguentemente ad azzerare il numero delle vittime;
l’Unione europea ha in questi anni ribadito più volte i suoi obiettivi per la sicurezza stradale, sfruttando il progresso tecnico, incoraggiando gli Stati al miglioramento delle infrastrutture stradali e sensibilizzando gli utenti ad un comportamento più corretto;
nonostante i progressi realizzati, tuttavia, si pone la necessità di ulteriori sforzi volti a garantire una riduzione del numero di incidenti e vittime sulle strade;
tra le azioni che il nostro Paese deve mettere in campo per il raggiungimento degli ambiziosi obiettivi posti in sede europea assume un’importanza decisiva il miglioramento della rete viaria, dal momento che parte degli incidenti che si registrano su tale rete sono causati dalla cattiva manutenzione delle strade;
i dati diffusi da Siteb – Associazione dei costruttori e manutentori delle strade – evidenziano come i costi per la manutenzione ordinaria e straordinaria della rete stradale italiana si siano dimezzati rispetto al periodo precedente alla crisi economica in atto. Un dato che ha riportato il nostro Paese ai consumi del 1985, quando la rete stradale del Paese era meno sviluppata e le vetture in circolazione molto meno numerose rispetto ad oggi;
lo stesso studio dimostra come, per la manutenzione ordinaria della rete stradale del nostro Paese, occorrerebbe che venissero impiegate 40 milioni di tonnellate di asfalto annue, circa 18 in più rispetto quelle utilizzate lo scorso anno;
tale riduzione si ripercuote direttamente sulla mobilità e la sicurezza dei cittadini e delle merci, poiché strade prive della manutenzione ordinaria, sono strade più lente e pericolose e spesso costituiscono un elemento determinante nella dinamica degli incidenti stradali;
non investire sulla manutenzione ordinaria e straordinaria delle nostre reti stradali rischia di peggiorare ulteriormente il primato italiano in materia di incidenti stradali: basti pensare che solo nel 2013 si sono registrati 181 mila episodi con ben 3.385 morti e con costi sociali per il nostro Paese stimabili in circa 26.000 milioni di euro. Gran parte di queste occorrenze potrebbero essere evitate se si procedesse ad una manutenzione costante ed efficace delle strade e al mantenimento in essere di una segnaletica più accurata;
la sentenza 48216/2012 della Corte di Cassazione ha sancito che gli enti di gestione delle strade sono tenuti a evitare insidie e rischi occulti per gli automobilisti e a rispondere dei danni per sinistri dovuti a loro negligenze;
le arterie nelle quali si registra una minore manutenzione, sono quelle comunali – urbane ed extraurbane – a causa delle sempre più scarse risorse a disposizione dei comuni e quelle provinciali, che risentono anche delle incertezze a livello di competenza dovute dalla ristrutturazione amministrativa delle ex province ancora in atto;
in considerazione dell’insufficienza delle risorse destinate a tale finalità, si impone l’esigenza di svolgere una riflessione sulle modalità di attribuzione delle risorse finalizzate alla manutenzione ordinaria e straordinaria delle strade – con particolare riguardo a quelle rivenienti dai proventi delle sanzioni per violazioni del codice della strada – che tenga conto del sistema articolato degli enti pubblici proprietari della rete stradale e dei soggetti gestori;
a tal fine, occorre in primo luogo assicurare l’effettiva destinazione di quote dei proventi delle sanzioni per violazioni del codice della strada, come del resto già previsto dalla legislazione vigente, alla manutenzione e alla messa in sicurezza delle strade;
non procedere alla manutenzione delle strade costituisce un falso risparmio, dal momento che i problemi di messa in sicurezza che non si affrontano oggi saranno ancora più costosi e complicati da risolvere in futuro. In moltissimi casi infatti, il degrado del manto stradale è dovuto al collasso degli strati di base e sottostanti e alla pratica diffusa pur se scorretta di ripristinare il manto stradale ricoprendolo con un nuovo strato di conglomerato bituminoso, con il risultato che, non essendo risanato il fondo, la lesione risale dal basso verso l’alto danneggiando anche lo strato appena posato;
la messa in sicurezza della rete stradale è la vera «grande opera» che il nostro Paese dovrebbe affrontare. Un’operazione che oltre a rendere un servizio evidente e tangibile ai cittadini, rilancerebbe settori fondamentali per l’economia italiana molto colpiti dalla crisi, senza peraltro consumare ulteriore suolo;

impegna il Governo:

ad attribuire carattere prioritario alla ricerca e allo stanziamento di risorse per la manutenzione ordinaria e straordinaria della rete stradale di interesse nazionale in modo da aumentare la sicurezza nei trasporti e rilanciare un settore fondamentale per l’economia italiana;
a dare piena attuazione alle disposizioni del decreto legislativo n. 35 del 2011 sulla gestione della sicurezza delle infrastrutture stradali, ed in particolare ad effettuare la classificazione della sicurezza della rete di propria competenza, al fine di individuare la priorità degli interventi in funzione del loro potenziale di miglioramento della sicurezza;
ad assumere iniziative per sostenere le province, le città metropolitane e i comuni nell’assolvimento dei compiti di gestione delle strade di loro proprietà.
(8-00118) Minnucci, Bargero, Bergonzi, Berlinghieri, Berretta, Boccuzzi, Paola Boldrini, Capozzolo, Carella, Carloni, Carrescia, Chaouki, Coccia, Culotta, D’Arienzo, D’Ottavio, Fabbri, Folino, Ginoble, Giuliani, Gregori, Gribaudo, La Marca, Maestri, Marchetti, Marchi, Mazzoli, Melilli, Misiani, Moscatt, Paris, Porta, Ribaudo, Romanini, Rossomando, Giovanna Sanna, Scuvera, Simoni, Taranto, Taricco, Tidei, Valeria Valente, Ventricelli, Preziosi.

http://www.camera.it/leg17/824?tipo=A&anno=2015&mese=06&giorno=17&view=&commissione=09#data.20150617.com09.allegati.all0002

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