Pozzuoli (NA) / Domenica 16 novembre 2014 / Iniziative dell’AIFVS, Mamme Coraggio, Vittime A16 ed altre associazioni per ricordare tutte le vittime della strada

Pozzuoli (NA) / Domenica 16 novembre 2014 / Iniziative dell’AIFVS, Mamme Coraggio, Vittime A16 ed altre associazioni per ricordare tutte le vittime della strada

La città di Pozzuoli (NA), colpita poco più di un anno fa da un lutto collettivo (ben quaranta vittime in un solo incidente stradale – http://goo.gl/u43MRP), ha voluto unirsi alle cerimonie che, in tutto il mondo, per iniziativa delle Nazioni Unite, vengono svolte, nella terza domenica di novembre, per ricordare tutte le vittime di incidenti stradali.
Nel pomeriggio, mons. Angelo Spinillo (http://goo.gl/RB8fqC), vescovo di Aversa, ha officiato una Messa di suffragio per quanti sono morti per incidenti stradali.
Nella mattinata, erano presenti, in Piazza a Mare, insieme con semplici cittadini sensibili al tema della sicurezza stradale, folte delegazioni delle associazioni organizzatrici, con loro stand e distribuzione di materiale informativo.
Era presente, altresì, Alberto Pallotti, presidente nazionale dell’Associazione italiana familiari e vittime della strada-onlus (AIFVS) – http://goo.gl/mNFrpC.
L’iniziativa era stata promossa da Rosa Di Bernardo, Silvana Tavoletta ed Elena Ronzullo, dell’associazione “MAMME CORAGGIO”, supportate da Giuseppe Grieco, vicepresidente della stessa associazione (sede di Pozzuoli, intitolata al giovane Mario Grieco, deceduto a Licola, nel 2009, in uno scontro stradale – http://goo.gl/cGku5v).
Ad aderire, tra i primi, l’Associazione “Vittime della strada A16 – Uniti per la vita”, il presidente nazionale dell’AIFVS Alberto Pallotti (http://goo.gl/zzrW93), Biagio Ciaramella (AIFVS Aversa) e Teodoro Cecchini (AIFVS Trentola Ducenta).
NUMEROSE LE ADESIONI, PROVENIENTI da tutta Italia:
l’associazione “Avisl Onlus”,
Il movimento “L’Italia Vera”,
l’associazione “Matteo La Nasa”,
l’associazione “Lorenzo Guarnieri Onlus”,
l’associazione “Gabriele Borgogni Onlus”,
l’associazione “Valore Donna”,
l’Aguvs – Angeli sull’asfalto Sicilia,
l’associazione “I bambini di Flami&Ale Onlus”,
l’associazione “Cara Pen..by Lello Onlus”,
l’associazione “Flavio Arconzo Vittime della strada e della giustizia”,
la fondazione “Maurizio Cianfanelli Onlus”,
il Centro di coordinamento nazionale Aguvs,
l’associazione sociale e culturale L’Incontro”,
l’associazione “Roberto Cocco per la sicurezza stradale” di Frosinone.
La vittima più giovane del bus caduto in una scarpata dell’Irpinia il 28 luglio 2013 aveva soltanto sedici anni e, a fronte di ben quaranta deceduti, ci sono molti sopravvissuti che ancora portano sul proprio corpo le ferite, fisiche e psicologiche, di una sciagura che poteva e doveva essere evitata.
Commozione, coraggio, spirito di sacrificio. Ma anche tristezza, rabbia e dolore infinito.
Tanti gli stati d’animo e le sensazioni che si sono alternate nel corso della Giornata Mondiale in ricordo delle vittime della strada nella città di Pozzuoli.
In centinaia hanno preso parte alla manifestazione che ha puntato i riflettori su quella che, senza dubbio, è la più grande strage perpetrata al giorno d’oggi, su tutte le strade del mondo, tutti i giorni.
Un dramma che pesa su migliaia di famiglie e che ha colpito in maniera improvvisa la comunità puteolana nel luglio del 2013 con la tragedia del bus di Monteforte Irpino.
L’iniziativa “Ricordare per non dimenticare” è stata possibile, nella città di Pozzuoli, grazie alla sinergia tra l’associazione “Mamme coraggio” (presieduta a livello nazionale da Silvana Tavoletta) e “Vittime A 16 – Uniti per la vita”, guidata da Giuseppe Bruno.
Un evento teso a sensibilizzare, sposato in pieno dalle sedi di Pozzuoli, Aversa e Trentola-Ducenta dell’Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada, dal Comune di Pozzuoli e dal Comitato “Riqualificare Licola”di Umberto Mercurio.
Tutti insieme hanno reso omaggio a quanti hanno perso la vita sull’asfalto, con una manifestazione che si è protratta per l’intera giornata di domenica.
A partire dalla mattina, un gazebo installato a Piazza a Mare ha sollecitato l’opinione pubblica a riflettere sulla terribile problematica degli scontri stradali, puntando l’attenzione sulla necessità di uscire dall’isolamento e di trovare strategie comuni.
Sessanta le croci che l’Amministrazione comunale di Pozzuoli ha donato alle associazioni, le quali hanno poi allestito un “cimitero virtuale” nel piazzale, per rappresentare la sofferenza di ogni famiglia che ha visto morire un caro sulla strada.
Su ogni croce bianca i familiari hanno attaccato una fotografia con il nome e l’età del parente scomparso prematuramente. Tanti, troppi i volti giovani.
La seconda parte della giornata ha avuto luogo presso la parrocchia S. Michele di Toiano, dove il vescovo di Aversa, monsignor Angelo Spinillo, ha presieduto la Santa Messa. Al suo fianco il parroco, don Michele Cavallo.
Un fiume di gente ha partecipato alla cerimonia, dove le lacrime hanno rigato i volti e la commozione ha più volte avuto la meglio sui partecipanti.
“Tutte le famiglie segnate da questo dramma meritano un plauso per il loro coraggio nel ricordarci il dono prezioso della vita”, ha detto il vescovo. “Si tratta di persone che non hanno paura di rivelare a tutti il proprio dolore affinché possa essere un monito e un motivo di maggiore dialogo con l’intera comunità. La loro continua sofferenza ed il martirio quotidiano nei loro cuori sono una testimonianza per tutti”.
In prima fila, il sindaco Vincenzo Figliolia, l’assessore alla Viabilità, Franco Fumo, l’assessore alle Politiche Sociali, Teresa Stellato e le autorità militari.
A prendere la parola sull’altare la mamma coraggio di Pozzuoli, Rosa Di Bernardo, nonché vicepresidente nazionale dell’Aifvs: “Chiediamo allo Stato pene severe per chi uccide senza rispettare il Codice della Strada. Una vita umana non è una lattina vuota che si può schiacciare; quando essa finisce, c’è tutto un mondo che scompare”.
“Gli altri non comprenderanno mai cosa si prova quando l’ultima immagine che hai di tuo figlio è un corpo inerme, un viso plasmato nella cera”, dice Rosa con la voce rotta dal pianto. “Quel corpo che hai cullato, quel viso che hai amato, accarezzato, stretto al tuo seno. Quel corpo e quel viso vibranti di vitalità sono lì che giacciono nell’immobilità della morte e da lì a poco non li vedrai più. Questa immagine, questo dolore rimarranno solo tuoi; per gli altri sarà una storia tra le tante che verranno dimenticate”.
Struggente il momento in cui sono stati letti i nomi delle quaranta vittime di Monteforte Irpino insieme a quelli di altre giovani vite spezzate sulla strada. Madri, padri, figli, fratelli e amici sconvolti da un dolore che non trova pace.

FONTE: https://altocasertano.wordpress.com/2014/11/18/80645a/

 

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