CONSULTA CITTADINA DELLA SICUREZZA STRADALE DI ROMA CAPITALE
(Del. A.C. n. 14/2014)
VERBALE DEL PRIMO INCONTRO OPERATIVO
OBIETTIVO: L’AGGIORNAMENTO DEL PIANO COMUNALE SICUREZZA STRADALE
Il 30 gennaio 2015, presso l’Urban Center in Via Niccolò Odero, si è tenuto il primo incontro operativo della Consulta Cittadina sulla Sicurezza Stradale, formalmente istituita il 10 aprile 2014 con deliberazione n. 14 dell’Assemblea Capitolina quale sede permanente di confronto, discussione e proposta sui temi della sicurezza.
L’incontro – organizzato dall’Agenzia Roma Servizi per la Mobilità nell’ambito del Primo Programma Annuale di Attuazione del Piano Nazionale della Sicurezza Stradale e in linea con quanto fissato dal Piano Comunale della Sicurezza Stradale 2012-2020 (approvato con Del. GC n. 397 del 14 dicembre 2011) – costituisce di fatto la prima occasione ufficiale di confronto tra Istituzioni e Parti sociali, dopo il lungo iter di approvazione della Consulta in Assemblea Capitolina.
Presenti: rappresentanti del Ministero della Salute, della Regione Lazio, della Provincia di Roma, dei Dipartimenti, dei Municipi e della Polizia Locale di Roma Capitale, degli altri Enti pubblici competenti in materia di mobilità e sicurezza stradale (Istat, Anas, Aci) e delle Università, oltre numerosi esponenti di federazioni, associazioni ed altri organismi direttamente coinvolti su tali tematiche e in difesa delle varie categorie di utenti della strada.
Introduce e coordina i lavori l’ing. Fabrizio Benvenuti, responsabile della S.O. Ingegneria del Traffico e Sicurezza Stradale dell’Agenzia Roma Servizi per la Mobilità e del Centro di Competenza sulla Sicurezza Stradale di Roma Capitale, insieme al dott. Marco Giberti, responsabile delle Relazioni Istituzionali per l’Agenzia RSM e l’arch. Stefania Pisanti, per la Segreteria Tecnica della Consulta.
L’Ing. Benvenuti illustra il Regolamento della Consulta e, in particolare, il ruolo e le finalità di tale organismo, gli organi e le strutture di supporto, l’organizzazione e le modalità operative dell’Assemblea, la distinzione tra componenti “di diritto” e componenti “aggiunti”.
Si evidenzia, in particolare, l’occasione che la Consulta può costituire, tanto a vantaggio delle Istituzioni che per gli altri soggetti, pubblici e privati, che operano a vario titolo per la sicurezza stradale e per i Cittadini.
In primo luogo perché la Consulta – così come intesa – costituisce un canale non solo di comunicazione ma anche e soprattutto di collaborazione diretta con l’Amministrazione di Roma, rappresentata sia per la parte politica e istituzionale sia rispetto agli altri organismi “operativi” e tecnici, come la Polizia Locale e le Forze dell’Ordine, le Università, i Servizi Sanitari e di emergenza.
In secondo luogo in quanto, contrariamente a quanto avviene o è avvenuto per altri organismi consultivi di livello nazionale o provinciale, la Consulta Cittadina si può avvalere del supporto tecnico e operativo:
• del Centro di Competenza sulla Sicurezza Stradale, la struttura tecnica istituita nel 2013 presso Roma Servizi per la Mobilità per gestire e analizzare i dati di incidentalità forniti dalla Polizia Locale di Roma Capitale, per progettare gli interventi e definire le misure da adottare; monitorare gli effetti di tali interventi e misure; curare iniziative di formazione e informazione sui temi della sicurezza stradale
• della Segreteria Tecnica che, istituita a supporto delle attività della Consulta e in stretta collaborazione con il Centro di Competenza, fornisce il supporto operativo per lo svolgimento dei lavori dell’Assemblea, l’organizzazione e la gestione delle convocazioni, la predisposizione e la diffusione dei documenti di lavoro.
Il dott. Giberti evidenzia la rilevanza della Consulta come organismo formalmente costituito attraverso una deliberazione dell’Assemblea Capitolina, e la necessità pertanto di arrivare in tempi brevi all’approvazione del relativo Regolamento, nel rispetto dei passaggi formali cui tale organismo deve attenersi (la nomina del Presidente, l’istituzione di una Commissione di Coordinamento, la verifica dei requisiti per la partecipazione dei Componenti aggiunti, ecc.). Dal rispetto di tali requisiti, in linea per altro con quanto previsto dal Regolamento di Roma Capitale per l’istituzione degli organismi consultivi, deriva la piena riconoscibilità, nonché la portata e la concreta possibilità per tale organismo di incidere sulle politiche di programmazione ed attuazione dell’Amministrazione.
In dettaglio, l’arch. Pisanti illustra il modulo da compilare (sia da parte degli aspiranti Componenti “di diritto” che “aggiunti”) e la documentazione da produrre (da parte dei soli Componenti “aggiunti”) e da trasmettere entro due settimane alla Segreteria Tecnica della Consulta, per consentire la verifica dei requisiti, definire l’elenco dei referenti e programmare le attività successive.
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Conclusa la sezione introduttiva, l’Ing. Benvenuti introduce il primo obiettivo della Consulta: l’aggiornamento del Piano Comunale della Sicurezza Stradale 2012-2020. In particolare la Consulta dovrà aggiornare il Programma di Attuazione Annuale del PCSS e l’elenco delle Azioni Prioritarie da realizzare a breve-medio termine.
L’Ing. Benvenuti propone un sintetico resoconto delle azioni svolte nell’ultimo triennio dal Centro di Competenza per conto di Roma Capitale, in attuazione del PCSS: costituzione dello stesso Centro di Competenza; sviluppo e implementazione del Sistema Informativo Sicurezza Stradale; attività di ispezione su strada (Safety Inspection); sperimentazioni e collaborazioni con la PLRC; corsi di formazione e aggiornamento dei tecnici dell’Amministrazione; campagne di sensibilizzazione nelle scuole; supporto ai processi di partecipazione.
Un breve cenno, prima di avviare la discussione, viene fatto anche alla dimensione attuale dell’incidentalità stradale – nonostante una diminuzione degli incidenti a Roma (dai 24.000 del 2011 ai 19.000 del 2013) restano purtroppo le condizioni critiche delle componenti più deboli, come i pedoni, i ciclisti, gli anziani, le due ruote a motore – e ai progetti attualmente in corso, su cui verrà attivata direttamente la Consulta: il “Contenimento e il controllo delle velocità nelle ore notturne” e le “Azioni a salvaguardia delle utenze deboli”. Tali progetti saranno sviluppati anche nell’ambito di un Piano di Traffico (definito “trasversale” dal nuovo PGTU) che si occuperà della messa in sicurezza di itinerari e attraversamenti pedonali nei pressi delle scuole.
Per avviare i lavori della Consulta, con l’obiettivo dell’aggiornamento del PCSS e per l’elaborazione di un nuovo Programma Annuale di Attuazione, si propone di costituire quattro Gruppi di Lavoro sui principali settori di intervento individuati dal Piano stesso:
1. Conoscenza del fenomeno dell’incidentalità stradale;
2. Rafforzamento delle capacità di governo della sicurezza stradale;
3. Cultura della Sicurezza Stradale;
4. Interventi e sicurezza delle infrastrutture
L’arch. Pisanti mostra infine la tempistica e le scadenze previste. In particolare:
– entro due settimane: formalizzazione di un primo elenco dei Componenti della Consulta (verifica dei requisiti da parte della Segreteria Tecnica dei Componenti “aggiunti” e indicazione da parte di ciascun Ente dei rispettivi referenti)
– Febbraio/Marzo: approvazione del Regolamento e nomina del presidente e dei Componenti della Commissione di Coordinamento. Primo confronto su obiettivi e azioni prioritarie
– Aprile: termine ultimo per l’invio delle osservazioni da parte dei Componenti della Consulta; individuazione delle “Azioni Prioritarie” e prima valutazione delle proposte
– Maggio: Stesura definitiva del Programma Annuale di Attuazione
– Giugno: Integrazione e aggiornamento del PCSS e presentazione.
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Avvio del dibattito:
Alfredo Giordani (Associazione Vivinstrada) fa rilevare la numerosità delle vittime di incidenti stradali accaduti nel periodo intercorso dall’ultimo incontro del dicembre 2012 fino ad oggi. Sottolinea inoltre l’importanza di sostituire il tema del primo gruppo di lavoro: dedicarlo non alla conoscenza dei fenomeni di incidentalità ma piuttosto alla valutazione/monitoraggio delle politiche e degli interventi realizzati. Infine rappresenta qualche perplessità circa le modalità di adesione alla Consulta, soprattutto in quanto il coordinamento di Vivinstrada, costituito per lo più da associazioni, fondazioni e movimenti, non è munito di atto costitutivo né di statuto e pertanto non potrebbe partecipare ai tavoli della Consulta.
Gianfranco di Pretoro (Federazione Ciclisti Lazio) evidenzia l’elevato rischio per i ciclisti in ambito periferico, dovuto principalmente alle elevate velocità. Propone, quindi, di separare i percorsi ciclabili dalla viabilità ordinaria e chiede di aumentare i controlli da parte dei vigili per la riduzione della sosta in doppia fila. Ritiene fondamentali le campagne di comunicazione e formazione.
Beatrice Galli (Fiab – ruota Libera), rispetto al precedente intervento, sottolinea la necessità della maggiore sicurezza per i ciclisti, non solo in periferia ma anche in ambito urbano rappresentando che il principale problema è causato dal non rispetto dei limiti urbani di velocità. Rispetto all’intervento di Pretoro, suggerisce la condivisione degli spazi supportata da interventi di manutenzione stradale e di messa in sicurezza degli ambiti critici. I progetti di comunicazione non sono sufficienti se sono indirizzati solo alle scuole, devono essere rivolte a tutti per la formazione di base di tutti i ciclisti, anche agli adulti. La FIAB può mettere a disposizione i propri materiali per la formazione.
Il referente di Federtrek suggerisce di realizzare iniziative di comunicazione (anche attraverso mappe) per incentivare l’uso della bicicletta e, di conseguenza, indurre una riduzione del traffico. Inoltre evidenzia l’importanza di recuperare percorsi pedonali nella città, creando delle isole ambientali collegate tra loro.
Il referente di Vivinstrada rileva l’assenza di rappresentanti istituzionali nel corso dell’incontro ed evidenzia la sovrapposizione di troppi tavoli che forniscono poche garanzie a chi vi partecipa.
In risposta, il dott. Giberti ribadisce l’autorevolezza del tavolo la cui piena riconoscibilità è stata data in sede di Assemblea Capitolina. L’Ing. Benvenuti ricorda che i responsabili del Dipartimento Mobilità e dell’Agenzia per la Mobilità sono di fatto i promotori dell’iniziativa di oggi, e che egli stesso è oggi in rappresentanza di tali Istituzioni.
L’arch. Pisanti evidenzia, infine, l’opportunità offerta dalla nuova Consulta quale tavolo di discussione e proposta tra “tecnici”, in primo luogo, prima ancora che tra Istituzioni, per arrivare a proporre in sede politica soluzioni efficaci, condivise e concretamente realizzabili.
Rita Diori (Centro Rampi Onlus) sottolinea l’importanza della formalizzazione dei partecipanti alla Consulta, rappresentando la propria disponibilità a partecipare ai lavori.
Vito De Russis (AssoPedoni) rivendica la necessità di progetti concreti e non di altre pubblicazioni o piani che nella realtà poi non vengono attuati. Rappresenta l’emergenza traffico e mobilità e la necessità di effettuare un monitoraggio degli interventi e di sviluppare la cultura della sicurezza stradale.
Roberto Pallottini (Coordinamento Roma Ciclabile) lamenta la lentezza delle realizzazioni dei progetti e, provocatoriamente, suggerisce un’auto-costruzione delle piste ciclabili.
Il referente dell’Associazione Cianfanelli propone di condividere la grande quantità di dati e materiali disponibili presso le associazioni per realizzare iniziative di informazione e attività di prevenzione.
Bruno Pietrobono (Marco Pietrobono Onlus – Vivinstrada) lamenta la poca considerazione che l’Amministrazione ha rispetto alle emergenze e alle criticità riguardanti la sicurezza stradale sul territorio. Riporta, inoltre, all’attenzione dei convenuti un intervento puntuale da realizzare nel municipio di appartenenza.
Il Dott. Sapia (Soc.I.Tra.S) descrive il punto di vista dei medici riguardo al tema della sicurezza stradale, evidenziando l’errata rilevazione degli incidenti e la mancata differenziazione tra feriti gravi e feriti lievi. Propone il limite dei 30km/h per l’intero ambito urbano di Roma.
La referente dell’Arvuc sottolinea l’importanza della costituzione della Consulta Cittadina della Sicurezza Stradale, che può costituire una novità rispetto ai precedenti tavoli dell’Amministrazione pubblica proprio in quanto approvata dall’Assemblea Capitolina all’unanimità. Propone, inoltre, il coinvolgimento anche dei Vigili urbani in pensione, che dispongono di progetti dettagliati di cui poter usufruire.
La signora Giusy Ciafardini (Animal Equality) solleva il problema della sicurezza per gli animali, che devono essere considerati utenti deboli. Si sottolinea l’importanza dell’obbligo di soccorso quando vengono investiti. Propone la realizzazione di interventi di messa in sicurezza degli attraversamenti e campagne di comunicazione.
Sonia Briglia (Commissione Sicurezza Stradale dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Roma) evidenzia l’occasione offerta dalla costituzione della Consulta per mettere a fattor comune le esperienze e le competenze di tutti, per lavorare anche su ambiti e settori differenti, rispetto ad obiettivi comuni. Si congratula, quindi, per il lavoro dei tecnici dell’Agenzia che hanno seguito e portato a termine il lungo iter di approvazione.
Il referente della Federazione Italiana Ciclisti evidenzia l’importanza della formazione dei giovani ciclisti.
L’Ing. Edoardo Mazzia (AIIT) rappresenta l’importanza di tavoli come quello della Consulta, sottolineando la volontà e l’interesse da parte dei tecnici dell’Associazione degli Ingegneri dei Trasporti a prendere parte ai lavori.
La dott.ssa Silvia Bruzzone (Istat) fornisce, infine, informazioni dettagliate circa i dati disponibili sul tema dell’incidentalità e illustra il lavoro che sta attualmente approfondendo l’Istat per mettere in correlazione il valore del costo sociale con i dati sanitari.
Alle ore 18,00, chiudono i lavori l’Ing. Benvenuti, il dott. Giberti e l’arch. Stefania Pisanti, ricordando le indicazioni fornite sulle prossime scadenze e sollecitando la più veloce adesione da parte dei soggetti interessati.